Italia

Blocco Salariale. Coisp: smettere argomentazioni strumentali

 

Franco MaccariBlocco salariale, il Coisp verso l’incontro col Governo: “Smettere con le argomentazioni strumentali, noi continueremo a fare sacrifici come gli altri cittadini, ma nessun italiano subisce ciò che capita a noi per la nostra specificità.”

Non si accusi gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine di curare i propri interessi a scapito degli altri cittadini. E’ una grave offesa. Noi la nostra intera vita la dedichiamo a difendere e tutelare gli altri, e in fatto di generosità, poi, non siamo secondi a nessuno e lo dimostriamo ogni giorno in ogni angolo del Paese. Nessun altro dipendente pubblico, però, ha una vita lavorativa come la nostra con tutto ciò che ne consegue. Siamo noi, purtroppo, a cogliere una sfumatura ‘ricattatoria’ nelle parole del Premier, e la cosa fa alquanto male”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, in vista dell’incontro con il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, annunciato da quest’ultimo dopo che tutte le Organizzazioni Sindacali ed i Cocer rappresentativo del Comparto Sicurezza e Difesa hanno paventato, ieri, clamorose azioni di contestazione e protesta alla notizia della proroga del blocco salariale. Una cosa alla quale il Premier ha risposto, come riportato dalla stampa, annunciando: “Riceverò personalmente gli uomini in divisa ma non accetto ricatti”. Sempre stando a quanto riportato dai media, poi, Renzi parlando con il suo staff avrebbe precisato: “Non tocchiamo lo stipendio né il posto di lavoro di nessuno. Tuttavia, in un momento di crisi per tutti, fare sciopero perché non ti danno l’aumento quando ci sono milioni di disoccupati è ingiusto”. Da palazzo Chigi hanno poi sottolineato come “il blocco degli stipendi fosse già previsto nel Def, non c’è niente di nuovo. Volentieri apriamo un tavolo di discussione con le forze di sicurezza che sono fondamentali per la vita dell’Italia”. E tuttavia osservano al Governo “siamo l’unico paese che ha cinque forze di polizia… Se vogliono discutere siamo pronti a farlo, ma su tutto”.

La buona volontà impiegata nello stabilire di incontrare personalmente i rappresentanti del Comparto Sicurezza il Presidente Renzi la dimostri in concreto, adesso, nel tenere costantemente presente quella parola, specificità, che non è un’invenzione mediatica, ma che ha un significato preciso e molto ingombrante. Un significato che grava sulle nostre vite e su quelle delle nostre famiglie, cui si chiedono sacrifici assolutamente unici, inimmaginabili per qualunque altro pubblico dipendente. Non ci siamo mai tirati indietro davanti alla necessità di contribuire al risanamento del Paese, e sappiamo che il dazio dalla nostra busta paga dobbiamo pagarlo anche noi. Il punto non è questo. Il vero punto è garantire quella giustizia sociale di cui tanto al Governo si ama parlare, perché non è GIUSTO che tanti di noi debbano, in forza di un’organizzazione del Comparto che è tale da trenta anni, cambiare periodicamente nei fatti il proprio lavoro, con avanzamenti che comportano un incremento delle proprie responsabilità, senza che tutto quanto vi è connesso nel trattamento lavorativo (tutto, non tanto e non solo lo stipendio di un anno) sia adeguato. Non è GIUSTO pretendere da noi sempre di più a fronte di un minor compenso, mentre agli altri cittadini si corrisponde di meno ma a fronte del medesimo impegno. Non è GIUSTO che dopo quattro anni di una situazione divenuta ormai insostenibile, si siano create delle disparità di trattamento inimmaginabili fra chi si è ‘salvato’ prima dell’entrata in vigore quattro anni fa dello sciagurato provvedimento e chi no: ci sono Questori che guadagnano meno dei loro Capi di Gabinetto! Non è GIUSTO che si pretenda che certe mansioni e certi servizi oltre quanto dovuto si svolgano solo e unicamente per vocazione, e cioè in pratica gratis. Non è GIUSTO che questo valga solo per noi”.

Resta poi da evidenziare – conclude Maccari – il tono provocatorio che non poteva sfuggire usato dal Premier puntando il dito contro l’esistenza nientemeno che di cinque Forza di Polizia (!), minacciando che se si vuole discutere della salvaguardia dei nostri diritti, e indirettamente di quelli delle nostre famiglie (e si parla di centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini), di avere una vita dignitosa e sostenibile, allora si potrà incorrere in chissà quale punizione divina legata all’esistenza dei nostri onorati e onorevoli (noi questa parola possiamo usarla a ragion veduta) Corpi. Se questo era l’intento Renzi ha lanciato un sasso nel vuoto… Se l’esistenza dei Corpi di Polizia che assicurano la vita democratica del Paese e la sicurezza degli italiani sono un problema ed un qualcosa che secondo il Governo si deve tagliare ed eliminare bene, ma allora è meglio dirlo esplicitamente e correttamente a tutti i cittadini, e forse questa sarà l’occasione buona. Ma, signor Presidente, la maggiori parte di noi lavora guardando in faccia la morte ed il peggio della società tutti i giorni… siamo noi a non accettare ricatti”.

 

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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