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Sclerosi Multipla: l’assunzione di sale è associata ad un aumento di attività della malattia

9.cover  E’ stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Journal of Neurology, Neurosurgery, and Psychiatry uno studio intitolato “L’assunzione di sodio è associata ad un aumento di attività della malattia nella sclerosi multipla“.

Secondo alcuni ricercatori argentini, recentemente, il sale ha dimostrato di modulare la differenziazione delle cellule umane e di topo Th17 e i topi che sono stati alimentati con una dieta ricca di sodio sono stati descritti per sviluppare decorsi più aggressivi di encefalite autoimmune sperimentale. Tuttavia, il ruolo del sodio nella sclerosi multipla (SM) non è stato affrontato. E’ stato indagare il rapporto tra consumo di sale e l’attività di malattia clinica e radiologica nella SM.

E’ stato condotto uno studio osservazionale in cui l’apporto di sodio è stato stimato dall’escrezione di sodio nei campioni di urine da una coorte di 70 pazienti con SM recidivante-remittente che sono stati seguiti per 2 anni. L’effetto di assunzione di sodio nell’attività di malattia della SM è stato stimato utilizzando l’analisi di regressione. Sono stati poi replicati i loro risultati in un gruppo separato di 52 pazienti con SM.

E’ stata trovata una correlazione positiva tra i tassi di esacerbazione e l’apporto di sodio in un modello multivariato aggiustato per età, sesso, durata della malattia, abitudine al fumo, livelli di vitamina D, indice di massa corporea e trattamento. E’ stato trovato un tasso di esacerbazione che era di 2,75 volte (95% CI 1,3-5,8) o di 3,95 volte (95% CI 1,4-11,2) maggiore nei pazienti con assunzione di sodio media o alta rispetto al gruppo a basso apporto. Inoltre, gli individui con elevato apporto di sodio hanno avuto una probabilità 3,4 volte maggiore di sviluppare una nuova lesione alla risonanza magnetica e, in media, aveva più di otto lesioni T2 alla risonanza magnetica. Una relazione simile è stata trovata nel gruppo di replica indipendente.

Al termine dello studio, secondo gli autori, i loro risultati suggeriscono che una maggiore assunzione di sodio è associata ad un aumento dell’attività di malattia clinica e radiologica nei pazienti con SM.

Fonte: http://jnnp.bmj.com/content/early/2014/07/23/jnnp-2014-307928.long

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Alessandro Rasman

Alessandro Rasman, 49 anni, triestino. Laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-economico presso l'Università di Trieste; è malato di sclerosi multipla, patologia gravemente invalidante, dal 2002. Per Mediterranews cura una speciale rubrica sulla sclerosi multipla.

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