Mediterranews

Sclerosi Multipla: da Napoli un interessante studio sui fattori endoteliali

Durante il recente congresso sulla sclerosi multipla ACTRIMS-ECTRIMS di Boston è stato presentato un interessante poster di uno studio italiano intitolato Imaging of brain perfusion in multiple sclerosis and neurodegenerative disorders: association with endothelial factors  (Imaging di perfusione cerebrale nella sclerosi multipla e nelle malattie neurodegenerative: associazione con fattori endoteliali).

Secondo alcuni ricercatori dell’Università di Napoli Federico II°, tra i fattori che contribuiscono al danno cerebrale nella sclerosi multipla (SM), evidenze scientifiche indicano i cambiamenti ischemici, le anomalie di deflusso venoso e l’accumulo di sostanze pro-infiammatorie e neurotossiche.

Il loro progetto mira ad acquisire nuove conoscenze sull’associazione dei determinanti della perfusione cerebrale nei pazienti con sclerosi multipla e malattie neurodegenerative come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), combinando con la risonanza magnetica (MR) e l’ecografia (US) l’imaging del cervello e della circolazione intracranica ed extracranica, e i fattori endoteliali.

Saranno reclutati in tre anni 300 pazienti con SM, 50 pazienti con SLA, e 300 soggetti sani (HS). Per valutare la suscettibilità genetica vascolare, saranno analizzati i livelli sierici di omocisteina e dei fattori endoteliali, così come l’associazione tra il polimorfismo C677T della metilen-tetraidrofolato reduttasi (MTHFR), i polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) nei geni del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF-A), endotelina 1 e del fattore trascrizionale HIF1A e le micro e macro anomalie vascolari nella SM e SLA. Con la risonanza magnetica (MR) sarà valutato l’afflusso arterioso e il tempo medio di transito utilizzando l’imaging di perfusione ponderato (PWI), lo stato delle vene intracraniche profonde con l’imaging di suscettibilità ponderata (SWI), e saranno misurati i depositi di ferro nei gangli basali utilizzando un software dedicato. E’ stato utilizzato l’ecocolordoppler extracranico e transcranico con analisi della curva tempo intensità per valutare quantitativamente i parametri di afflusso e deflusso cerebrale e la perfusione cerebrale.

Nel primo anno sono stati reclutati 228 pazienti con SM, 33 pazienti con SLA e 67 HS. Sono stati valutati i livelli di omocisteina (HL) su 132 pazienti, del VEGF-A su 50 pazienti e su 25 HS. La mediana HL era simile nei pazienti con SM e SLA (13.2 vs 16.0, mmol / L, p = 0.2). HL superiori al normale sono stati trovati nel 32,2% dei pazienti con SM (CI 24-41%) e nel 66,7% dei pazienti con SLA (CI 30-92%), ma non significativamente diversi nei due gruppi (p = 0,08). Invece, la mediana HL era significativamente più alta negli uomini con SM rispetto alle donne (17,3 vs 13,9 mmol / L, p <0,001). I valori del VEGF-A tendevano ad essere più alti nei pazienti con SM rispetto ai soggetti sani (251,7 vs 145,7 U / mL, p = 0,4). 101 pazienti (78 RR, 2 PP, 11 SP e 10 SLA) sono stati sottoposti a risonanza magnetica (MR) del cervello con mdc, e 68 pazienti (54 RR, 1 PP, 10 SP e 3 SLA) sono stati sottoposti a valutazione ecografica (US).

Secondo gli autori, la combinazione di diverse modalità di imaging e di analisi di laboratorio possono fornire nuove intuizioni sugli aspetti vascolari della patogenesi della SM. Questi risultati preliminari sono in favore di un profilo vascolare alterato nei pazienti con SM e SLA. I risultati definitivi saranno disponibili al termine del progetto nel 2016.

Fonte: http://msj.sagepub.com/content/20/1_suppl/285.full

Exit mobile version