Boom conti deposito: Italiani temono la povertà e ammassano i risparmi
Secondo il Censis un italiano su tre teme di diventare povero, motivo per cui accumula i propri risparmi su un conto deposito o investe in un fondo pensione
Da sempre i conti deposito sono considerati dagli Italiani un buon investimento, dal momento che garantiscono rendimenti discreti e sono del tutto sicuri, poichè garantiti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Quasi ogni banca contempla un prodotto di questo tipo all’interno della propria offerta, motivo per cui trovare la soluzione più in linea con le proprie esigenze sarà davvero semplice. Tutto ciò che serve è porre i prodotti ING Direct a confronto con quelli CheBanca!, Fineco, ecc., analizzandone per ciascuno costi e condizioni del servizio.
E sembra proprio che in questo periodo tra gli Italiani sia scoppiata la febbre del conto deposito. A causa della crisi, un Italiano su tre ha paura di diventare povero o, in ogni caso, non sente di avere da parte sufficienti risorse per poter far fronte ad eventuali spese impreviste. Questo è il quadro delle famiglie italiane secondo un’indagine del Censis, secondo la quale il 33% degli italiani ha questa paura e il 30% sente di avere le spalle coperte dal punto di vista economico.
“In un contesto così difficile, con crescita e occupazione che non ripartono – si legge nel rapporto – gli Italiani pensano sia essenziale proteggersi in caso sopravvenga una malattia, la perdita del lavoro o semplicemente per fronteggiare le spese impreviste”.
Per ovviare a questo problema molti consumatori optano per tenere da parte i propri risparmi, investendoli in un conto deposito piuttosto che in una polizza sulla vita o un fondo pensionistico. Secondo il Censis, il 44% di loro lo farebbe per poter far fronte ad eventuali rischi sociali, di lavoro o di salute, il 36% solo per sentirsi più sicuro, mentre il 28% circa desidera soltanto garantirsi una vecchiaia tranquilla e serena.
Dallo stesso rapporto emerge che il valore dei depositi bancari è aumentato di 234 miliardi soltanto dal 2007 ad oggi., raggiungendo i 1,209 miliardi di euro a marzo 2014 e registrando così un tasso di crescita del 9,2%. Anche i soldi investiti nei fondi pensione e nelle polizze vita sono aumentati, raggiungendo i 125 miliardi di euro, con aumento del 7,2% rispetto al 2007. Per contro, gli investimenti nel mattone si sono dimezzati, passando dalle oltre 807mila compravendite del 2007 alle 403mila del 2013.
Il picco di inversione di tendenza si è registrato introno al secondo trimestre del 2012, momento in cui gli Italiani hanno iniziato a mettere da parte i propri risparmi in modo più consistente. In quel periodo, infatti, i depositi bancari erano pari a circa 20,1 miliardi di euro per arrivare poi a 26 miliardi nel primo trimestre del 2014, registrando così una crescita del 26,7% in soli due anni. La propensione all’accumulo di risparmi è quindi passata dal 7,8% al 10%, nonostante il reddito delle famiglie sia diminuito dell’1,2%.