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Sì all’articolo 18 il parere dell’avvocato Eugenio Gargiulo

Foto Avv. Eugenio GargiuloVia l’articolo 18, via l’obbligo di reintegro. In cambio, tutele estese a tutti i lavoratori (non solo a tempo indeterminato) su malattie, ferie, cassa integrazione, maternità. E’ il programma di Matteo Renzi per l’autunno, un cambio di registro che sa tanto di sfida totale. “L’obbligo del reintegro – spiega Renzi – sarà sostituito da un indennizzo, tanto più alto quanto più alta sarà l’anzianità del lavoratore”.

Più volte gli esponenti del governo Renzi hanno spiegato che l’articolo 18 non deve essere un tabù e che la discussione su eventuali ritocchi all’interno di una più complessiva riforma del mercato del lavoro non può essere esclusa a priori.

Sull’argomento interviene anche il noto legale foggiano Eugenio Gargiulo, 44 anni, esperto in diritto costituzionale e del lavoro, il quale, in un’intervista esclusiva , si oppone fermamente a qualsiasi tipo di riforma sull’art. 18 e così commenta : “ L’articolo 18 «è una norma di civiltà» e soprattutto «una norma deterrente». E per questo motivo non deve essere messa in discussione.

L’avv. Eugenio Gargiulo, balzato agli onori della cronaca nazionale come l’avvocato italiano più cliccato sul web, ribadisce  il suo fermo no a qualsiasi ipotesi di modifica del testo che regola l’obbligo di reintegro per i lavoratori licenziati senza giusta causa nelle aziende con più di 15 dipendenti.  < <  Ha una valenza e non si può cambiare nella sua sostanza – evidenzia Gargiulo – perché  dice che non si può licenziare se non c’è un giustificato motivo. Per questo motivo , non si può indebolire tale norma,  perché  il messaggio che verrebbe ricavato non è una maggiore efficacia economica ma solo  ‘potete fare quello che volete’ ».  Va  ammesso, tuttavia, e per completezza dell’argomento,  che «ci sono dei problemi, come per esempio il fatto che i contenziosi giudiziari durino in media sei anni e questo è troppo sia per il lavoratore che per le aziende».

“La discussione sull’art. 18 va esclusa dal tavolo delle trattative di governo  – continua  Gargiulo – perché non ho mai sentito di imprenditori che non investono per colpa dell’articolo 18”. «La cancellazione o la modifica dell’art.18 –  afferma l’avv. Gargiulo -, non sarebbe solo una grande ingiustizia e la lesione di un diritto sacrosanto. Sarebbe anche un polverone alzato apposta per nascondere l’incapacità o la non volontà di fare sul serio qualcosa per rendere di nuovo competitivo il sistema Italia»

Parlando dell’emendamento alla delega lavoro presentato dal Governo,  l’avv. Eugenio Gargiulo ha sottolineato che si tratta di “una delega abbastanza generale, vedremo se diventerà  legge e come si tramuterà nei decreti attuativi. Il Governo “deve far vedere che fa qualcosa” , ma se sarà toccato l’articolo 18 ” i lavoratori ed i sindacati non resteranno di certo  inerti !”

Per  l’avv. Eugenio Gargiulo  è , invece, senza dubbio necessaria una riforma dopo i cambiamenti avvenuti nel mercato del lavoro. “In questi anni -sottolinea- il mondo del lavoro è cambiato, specie rispetto alle tipologie contrattuali, visto che ne esistono una molteplicità che aumentano le condizioni di frammentarietà e precarietà per le persone”.

“E quindi ritengo che ci sia la necessità di una riforma che abbia come filo conduttore la riunificazione e l’ alleggerimento delle forme e delle tipologie contrattuali”.

“E’ necessario che vengano date delle risposte a tutta una serie di lavoratori e lavoratrici che oggi non rientrano nelle tutele dell’articolo 18, o più in generale non hanno le stesse tutele”. “E quindi – prosegue l’avv. E. Gargiulo – serve un filo conduttore inclusivo che riduca sicuramente il gap rispetto alle condizioni di tutela minime di tutti i lavoratori”.

Per questi motivi, secondo l’avv. Eugenio Gargiulo , incentrare la discussione sull’articolo 18 è strumentale. “Credo che la discussione concentrata solo sull’articolo 18 , rischia di sviare in realtà le esigenze. Lo Statuto dei lavoratori è nato nel 1970: ovviamente molte cose sono cambiate, ma non è che togliendo una norma si costruisce occupazione. Di certo, però, si rischia così di non discutere del problema vero e cioè di come tutelare una platea di lavoratori oggi ai margini del mercato del lavoro”.

Per l’avv. Eugenio Gargiulo, infine, , l’articolo 18 “già oggi bisognerebbe estenderlo anche a quelle aziende che per dimensioni numeriche ne sono escluse: è una norma di principio, di civiltà non dell’ordinamento”.

“Il vero problema però -conclude- è come, rispetto alle tipologie contrattuali atipiche o rispetto ai lavoratori, che vivono un rapporto di lavoro precario,  si diano eventualmente delle risposte. Quindi, tutta questa discussione sulle tutele va spostata dall’articolo 18 a un’analisi più approfondita e articolata che pensi all’ inclusività delle diverse tipologie contrattuali”.

Foggia, 23 settembre 2014                                                    Avv. Eugenio Gargiulo

 

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