Veronica Pivetti debutta il 14 al Ghione con ‘Mortaccia’
Uno spettacolo musicale nuovissimo ed interamente originale, che riesce persino a dimostrare che la Morte può essere….simpatica! Per molti è argomento di confine. Per alcuni è un’ossessione, per altri un pensiero che aiuta a vivere, per gli inglesi addirittura un must. Ma si può davvero ridere della morte? A questa domanda prova a rispondere Mortaccia. ‘Mortaccia’ è uno spettacolo musicale dalle tinte gotiche e irriverenti con punte di comicità al confine con l’impegno, in cui Veronica Pivetti veste i panni di una morte moderna, dinoccolata, sarcastica e candida. Le physique du role c’è, e fa tornare alla mente personaggi alla Tim Burton opportunamente coniugati con i Manga giapponesi. Nei contenuti, falce alla mano, l’ombrosa signora canta e delira raccontandoci la vita dal suo punto di vista, ovvero l’aldilà. Blindata nel suo habitat naturale, il camposanto, Mortaccia deve risolvere un piccolo giallo legato ad un cadavere che, come nelle fabbriche nostrane, le risulta in esubero. Da dove arriva questo morto in più?
L’indagine che segue ci porterà a conoscere diverse dimensioni, spiritose e spiritate, della tanto temuta vita da trapassati. Che, in molti casi, non si rivelerà poi così differente dalla vita dell’al di qua, suggerendo ipocrisie, sorprese, meschinità e difetti delle abitudini dell’oltretomba in una sorta di novella Spoon River.
Lo spettacolo, decisamente nuovo, è un’originale affabulazione musicale candida e scandalosa che trae ispirazione da molti generi. La prova d’attore richiede versatilità ed energia. La Pivetti, in un’ora e mezzo di spettacolo, passa dal canto di denuncia alla commozione, allo sberleffo, affiancata da due attori che seguono le orme della nera signora. Il linguaggio estremo del testo è sapientemente condito con musiche totalmente originali che rimandano a molte citazioni di genere. Mortaccia cinguetta e si racconta fra tanghi, musica pop, ballate e tarantelle, per poi virare verso melodie più classiche e impegnate, fino a svolte improvvise decisamente sexy e trasgressive. Armati di sorrisi e con l’anima in tasca si può, quindi, provare ad oltrepassare quella soglia dove Mortaccia, danzando nella polvere e nel vuoto, ci aspetta per farci sorridere e pensare a uno dei pochi tabù inviolati della nostra epoca: la morte. Naturalmente, per fare previsioni circa un sicuro ritorno e un gran finale bisogna accettare il gioco e vedere lo spettacolo dall’inizio, aspettando pazientemente…la fine!
TEATRO GHIONE
dal 14 al 26 ottobre
Via delle Fornaci 37, Roma