Al dirigente della Regione sono stati concessi i domiciliari, mentre per gli altri due è scattato l’obbligo di dimora. Dovranno rispondere tra l’altro di peculato, malversazione a danno dello Stato, abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
Contestualmente si stanno effettuando circa cinquanta perquisizioni in Veneto ed Emilia-Romagna, con l’esecuzione di sequestri di conti correnti nei confronti di diverse società coinvolte nelle indagini.
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