Sardegna al sesto posto per energia rinnovabile. Dati CNA
La Sardegna è al sesto posto in Italia per quota di energia prodotta da fonti rinnovabili in rapporto alla domanda annua di energia elettrica
Nel 2014 sono stati installati in Sardegna 4.622 impianti fotovoltaici, 367 in più rispetto al 2013
Nell’isola sono stati investiti nel fotovoltaico 268 milioni di euro
(in crescita rispetto ai 247 milioni nel 2013)
Investire nel fotovoltaico continua d essere conveniente per costi ridotti e possibilità di accedere agli sgravi fiscali e risparmiare in bolletta
La Sardegna è la decima regione in Italia per potenza installata:
alla fine del 2014 risulteranno installati nella nostra regione oltre 30 mila impianti fotovoltaici (potenza complessiva 789 MW di picco)
La resa degli impianti fotovoltaici sardi è però più bassa rispetto molte regioni del Mezzogiorno (Puglia, Sicilia, Basilicata e Molise) e anche al Lazio: per la sua posizione climatica favorevole la Sardegna dovrebbe essere al secondo posto in Italia dopo la Sicilia
Porcu e Lilliu (CNA) alla Regione: Urgente l’approvazione del Piano energetico regionale che riequilibri il mix energetico con l’introduzione del metano, promuova la diffusione delle fonti rinnovabili di piccola taglia, garantisca la continuità della fornitura energetica e prezzi vantaggiosi e competitivi per cittadini e imprese
Nel 2014 sono stati installati in Sardegna 4.622 impianti fotovoltaici, 367 in più rispetto al 2013. Questo è avvenuto nonostante già dal 6 giugno scorso è stato raggiunto il tetto di 6,7 miliardi posto agli incentivi pubblici previsti dal quinto conto energia. In termini economici, nell’isola sono stati investiti 268 milioni di euro, dato in crescita rispetto ai 247 milioni del 2013. Lo rivela uno studio della Cna Sardegna secondo cui, alla fine dell’anno risulteranno installati nella nostra regione oltre 30 mila impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di 789 MW di picco. Un numero che fa della Sardegna la decima regione d’Italia per potenza installata, e la nona per numero di impianti.
«Nonostante l’esaurimento degli incentivi a pioggia che hanno caratterizzato gli ultimi nove anni, la riduzione di quasi un sesto rispetto al 2005 dei costi di componenti e installazione e la possibilità di accedere agli sgravi fiscali del 65% per l’efficienza energetica e al risparmio in bolletta (considerando anche la vendita della produzione in eccesso rispetto ai propri consumi) continuano a rendere conveniente l’investimento sul fotovoltaico», spiegano Francesco Porcu e Giancarlo Lilliu, rispettivamente segretario e vice presidente vicario della Federazione Regionale Costruzioni-Impianti della Cna Sardegna, facendo un bilancio a dieci anni dalla introduzione del primo conto energia.
Stando ai dati della società Terna, alla fine del 2013 l’energia prodotta tramite fotovoltaico in Sardegna è stata pari a 858 GWh. Aggiungendo anche l’eolico (1.805), si arriva a 2.663 GWh all’anno, una produzione in grado di coprire il 29% del fabbisogno di energia elettrica regionale (era il 3,4% nel 2005 e il 15,6% nel 2011). «Se si esclude l’idroelettrico – aggiungono Lilliu e Porcu – nel complesso la Sardegna è oggi al sesto posto in Italia per quota di energia prodotta da fonti rinnovabili in rapporto alla domanda annua di energia elettrica».
La resa energetica annua degli impianti fotovoltaici
Tornando al fotovoltaico, rapportando l’energia prodotta nel 2014 con l’energia massima producibile dagli impianti installati, secondo l’analisi della Cna la Sardegna si posiziona alle spalle di diverse regioni del Mezzogiorno (Puglia, Sicilia, Basilicata e Molise) con gli impianti regionali che mostrano performance decisamente inferiori anche rispetto agli impianti laziali.
I principali fattori che possono influenzare la resa energetica annua (cioè la produzione lorda di energia a parità di potenza dell’impianto) sono:
- l’insolazione giornaliera media annua (che dipende dalla latitudine e dalle condizioni climatiche tipiche di un territorio);
- i fenomeni di ombreggiamento, legati ad esempio al posizionamento degli impianti in contesti urbani piuttosto che in campagna o all’orografia del territorio;
- la dimensione dei pannelli installati (quest’ultimo fattore spiega le migliori performance registrate per gli impianti di Puglia, Basilicata e Molise, regioni caratterizzate dalla presenza di diverse grandi aree di produzione fotovoltaica.
- Altri fattori vanno ricondotti alla manutenzione e pulizia degli impianti, alle caratteristiche dei tetti (ostacoli o falde orientate in maniera non ottimale) e a installazioni non eseguite correttamente in termini di orientazione, inclinazione o posizionamento.
La ricerca della Cna calcola anche quale sarebbe il livello di performance annua degli impianti se l’unico fattore determinante fosse l’insolazione giornaliera, rivelando che gli impianti regionali non sono particolarmente performanti al netto del vantaggio climatico.
«La Sardegna, per le condizioni climatiche favorevoli, dovrebbe posizionarsi al secondo posto dopo la Sicilia. Questa circostanza suggerisce la necessità di una maggiore cura nella scelta, nell’installazione, nella manutenzione e nel posizionamento degli impianti fotovoltaici sul nostro territorio regionale.
Ora – concludono Porcu e Lilliu – ci attendiamo con urgenza che la Regione approvi con celerità il piano energetico regionale che in coerenza con gli indirizzi nazionali ed europei è lo strumento che delinea le strategie di medio lungo periodo in materia di politiche energetiche.
Da questo ci attendiamo scelte che riequilibrino il mix energetico regionale delle fonti primarie con l’introduzione del metano, promuovano la diffusione delle fonti rinnovabili privilegiando la generazione distribuita di piccola taglia e garantiscano al sistema economico-produttivo la continuità della fornitura energetica a prezzi competitivi».