Italia

ArtigianCassa: imprese sarde sfiduciate?

 

cna 1OSSERVATORIO CONGIUNTURALE ARTIGIANCASSA:

NEL SECONDO TRIMESTRE 2014 PICCOLE IMPRESE SARDE ANCORA SFIDUCIATE E IN DIFFICOLTA’ NELL’ACCESSO AL CREDITO

LA CNA: INVESTIMENTI PUBBLICI –OPERE IMMEDIATAMENTE CANTIERABILI PER RILANCIARE LA CRESCITA E RAFFORZARE LA FIDUCIA DI INVESTITORI, FAMIGLIE E IMPRESE

Aumenta in Italia l’ottimismo dei micro e piccoli imprenditori in una ripresa della situazione economica italiana, ma non in Sardegna dove la fiducia in una ripresa è ancora molto più bassa rispetto alla media nazionale e a quella del Mezzogiorno. Le imprese sarde continuano infatti ad avere molta difficoltà a far fronte agli impegni finanziari e ad accedere al credito bancario. E’ quanto risulta dai risultati dell’Osservatorio congiunturale dell’Artigiancassa, che analizza la fiducia delle piccole imprese italiane artigiane e non artigiane nel secondo trimestre 2014. Lo studio conferma che le pmi italiane continuano a vivere una situazione di crisi, in quanto l’andamento dei principali indicatori economici resta ancora basso, il livello dei ricavi è ancora insufficiente e le notizie non sono positive neppure sotto il profilo dell’occupazione. Ma registra anche una leggera inversione di tendenza delle imprese sulla capacità di far fronte ai propri impegni finanziari chiedendo e ottenendo prestiti dalle banche. «Inversione di tendenza che però non si è ancora riscontrata nella nostra regione dichiarano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu rispettivamente presidente e segretario regionali di CNA Sardegna».

La situazione in Sardegna

Dai dati di Artigiancassa relativi alle imprese sarde si evince infatti che in Sardegna il livello di fiducia è ancora basso rispetto alla media nazionale e a quella del Mezzogiorno. L’indicatore della nostra regione segna mediamente un 7,8 contro il 20,3 dell’Italia e il 10,8 del Sud e isole. A livello territoriale, il livello di fiducia si rivela molto negativo soprattutto nelle province di Nuoro (6,1), Ogliastra (6,0) e Carbonia Iglesias (6,2), mentre risulta più positivo nelle provincie di Cagliari (8,2), Medio Campidano (8,0). Abbastanza positivo a Olbia Tempio e Oristano (7,7).

L’accesso al credito

Come detto, a livello nazionale le aziende sembrano registrare una lieve inversione di tendenza per la capacità di far fronte ai propri impegni finanziari: in Italia aumenta infatti la percentuale di micro e piccole imprese che si recano in banca a chiedere un fido un finanziamento o a chiedere la rinegoziazione di un fido o un finanziamento già esistente, al quale fa riscontro un leggero incremento della percentuale di coloro che effettivamente ottengono il finanziamento richiesto.

Viceversa i dati di Artigiancassa registrano ancora una sostanziale difficoltà delle imprese sarde di far fronte ai propri impegni finanziari. L’indicatore della Sardegna segna mediamente un 30,6 contro il 41,1 dell’Italia e il 24,8 del Sud e isole. La situazione più negativa si registra a Sassari (24,8) e Nuoro (22,2) mentre gli scenari sono molto più positivi nella provincia di Cagliari (35,5) e di Olbia Tempio (34,5).

Quanto al numero imprese sarde che nel 2013 hanno chiesto un finanziamento alle banche, l’indicatore della Sardegna è in perfetta media (circa 8) rispetto all’Italia e al Mezzogiorno. La situazione è però più critica nel Medio Campidano e nella provincia di Carbonia Iglesias con percentuali del 7 e 6%, abbastanza positiva a Sassari, Nuoro e Oristano, mentre è molto positiva a Cagliari con un indicatore di 13.

Quanto all’esito delle domande di credito, l’indicatore della Sardegna segna mediamente un 18,0 contro il 20,6 dell’Italia e il 14,3 del Sud e isole. Le imprese che hanno ottenuto dalle banche un credito pari o superiore alla richiesta sono per lo più ubicate ad Olbia-Tempio (indicatore 23) e a Cagliari (22) che registrano una situazione molto positiva. La situazione peggiore si registra invece nel Medio Campidano (11,4).

Secondo l’Osservatorio congiunturale Artigiancassa, infine, la mole di finanziamenti concessi alle imprese sarde ha un indicatore (dato dal totale dei finanziamenti diviso il numero delle imprese beneficiarie) pari a circa la metà della media italiana e di molto inferiore a quello del Mezzogiorno. Il dato più positivo è registrato dalle imprese della provincia di Oristano, il più negativo a Carbonia Iglesias.

L’analisi CNA

«Solo il miglioramento delle aspettative economiche può rimettere in moto la domanda di credito e quindi riavviare la crescita in modo generalizzato – dichiarano i vertici CNA. Come afferma la Banca d’Italia, è bene non farsi illusioni sull’effetto di stimolo degli investimenti privati che può discendere nell’immediato da un aumento dell’offerta di finanza per l’impresa. Per rafforzare la fiducia di investitori, famiglie e imprese – dichiarano Piras e Porcu – è necessario rilanciare gli investimenti pubblici che hanno un impatto maggiore sulla crescita economica: le opere infrastrutturali e di efficientamento energetico immediatamente cantierabili e di piccola dimensione. E’ su queste che la Regione deve far leva utilizzando nell’immediato tutti gli strumenti possibili, a partire dall’utilizzo per questi fini di una significativa quota dei fondi comunitari del prossimo ciclo di programmazione 2014-2010».

 

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