Sky: canali in chiaro e “dichiarazione di guerra”
Lo scontro tra i Giganti del tubo catodico si sposta in chiaro. Confrontare le offerte delle Pay Tv e selezionare tra la molteplicità di pacchetti e offerte esistenti sul mercato è servito ad aiutare a scegliere l’offerta più adatta a godersi un bel film fresco da sala cinematografica o un match di Champions League. Ora però potrebbero esserci nuovi scossoni nella lotta tra i colossi televisivi. E non riguarderebbe la pay-per-view.
Il magnate australiano delle telecomunicazioni rilancia. Dopo la beffa subita in relazione ai diritti di trasmissione della Champions League 2015 – 2018, che ha visto Mediaset fare il blitz e strapparla al competitor, Sky reagisce “invadendo” il campo dell’azienda del Biscione e si prepara a lanciare una serie di nuovi canali in chiaro, gratuiti, sul digitale.
Va specificato che non si tratta di una notizia bensì di un’indiscrezione, forse un progetto. L’innovazione del palinsesto Sky dovrebbe riguardare già l’anno prossimo con il lancio di nuovi canali free da affiancare a Cielo, primo esperimento in tal senso promosso dalla piattaforma.
Certo, pare improbabile che nuove iniziative imprenditoriali a tali livello possano essere dettate da semplice desiderio di ripicca, come gesto per lavare l’onta di uno schiaffo. Se confermato, infatti, il progetto potrebbe aprire scenari totalmente nuovi e innalzare notevolmente la competitività su nuovi terreni di confronto. Le offerte in chiaro che Sky Italia sta valutando in questo periodo di lanciare sul mercato permetterebbero all’azienda di estendere il proprio bacino d’utenza, farsi conoscere da chi ha sempre snobbato la Tv a pagamento e, chissà mai, sedurre nuovi potenziali clienti.
Nel frattempo anche la RAI inizia a tremare, vedendosi invasa da un nuovo, temibile rivale. Il mercato delle frequenze libere è già ingolfato e negli ultimi anni si è assistito a una sorta di emigrazione dalle tv in chiaro a quella a pagamento che ha riguardato format (per esempio X Factor), personaggi televisi (la Ventura ne è l’esempio più pregnante) e diritti sportivi (Formula 1 e MotoGP), alimentando non poche polemiche. Forse è troppo ottimistico supporre che si sia giunti agli albori di un processo inverso; più probabile, invece, che la tv per tutti diventi sempre più uno specchio per le allodole o, per lo meno, uno strumento pubblicitario attraverso cui invitare a sottoscrivere (o rinnovare) un abbonamento.
Inutile abbandonarsi a elucubrazioni e teorie varie, almeno per ora. L’iniziativa di Sky non ha (ancora) assunto la parvenza di ufficialità e, fino a quel momento, non resta che attendere gli sviluppi della questione.