Editoriali

Venerdi’:Notte dei Santi «Il silenzio dei Santi, un silenzio che parla»

Le carceri Nuove 1857-1870«Il silenzio dei Santi, un silenzio che parla».
Sarà il silenzio a tessere la proposta di preghiera della pastorale giovanile diocesana, attraverso l’opera congiunta delle diverse realtà che operano con e tra i giovani, coordinati dall’Ufficio di Pastorale Giovanile.
Perché si è scelto di trascorrere una notte come quella della vigilia di Tutti i Santi in carcere?
«Il luogo scelto è di per sé particolarmente significativo: l’ex Carcere di Torino «Le Nuove», in cui da anni sta svolgendo un’opera preziosa l’Eremo del Silenzio, che propone – specialmente ai giovani – di abitare gli spazi del carcere come occasione di silenzio e di preghiera, trasformando ciò che richiama costrizione e prigionia in possibilità di dialogo con Dio, fonte di libertà», spiega don Luca Ramello, Direttore dell’Ufficio Giovani. «L’ispirazione è venuta dal
tema che accompagna questo anno pastorale, «L’Amore più grande», nel Bicentenario della nascita di don Bosco e
dell’Ostensione della Sindone. Il carcere come «periferia esistenziale» ha giocato infatti un ruolo essenziale
nell’avventura di don Bosco: mandato dal Cafasso tra i giovani detenuti, egli si sente trafitto dalle difficili condizioni di vita dei ragazzi che giungevano a Torino in cerca di un futuro migliore e che spesso vedevano infrangere ogni loro speranza nel buio di una cella, dopo aver imboccato vie sbagliate per la mancanza di qualcuno che li accompagnasse nella vita.
Ripartire dal «carcere» significa dunque ritrovare il medesimo slancio educativo dei nostri Santi, attingendone la forza da «L’amore più grande» della passione del Signore: l’Uomo della Sindone, occorre ricordarlo – é un uomo che ha patito il carcere e la condanna a morte!».
La serata sarà ritmata proprio da queste dimensioni: l’appuntamento è tra le ore 21 e le 21.30 in via Paolo Borsellino 3 a Torino; dopo un momento di accoglienza, nella rotonda del Carcere, l’avvio sarà dato da una suggestiva presentazione della vita di un condannato a morte per omicidio di cui è in corso la causa di beatificazione in virtù dell’eccezionale conversione operata dalla Grazia attraverso il silenzio della cella del carcere.
L’Arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia consegnerà il suo messaggio ai giovani e li inviterà a vivere
un’intensa esperienza di silenzio, recandosi personalmente nei vari bracci del carcere dove, nelle celle, sarà possibile
incontrare la testimonianza dell’Amore più grande di uomini e donne che in diverso modo sono stati coinvolti dal «silenzio del carcere»: oltre a don Bosco e a San Giuseppe Cafasso, la Marchesa Giulia di Barolo, padre Kolbe, Edith Stein, il card. Van Thuan, Jacques Fesh.
La serata proseguirà con l’adorazione eucaristica, mentre l’animazione del canto sarà affidata al Grande Coro Hope, al Coro di Almese e al Coro di Taizè.


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