Next generation prenatal diagnosis riconosce sino all’80% delle malattie anche autismo
La gravidanza è uno dei momenti più importanti della vita di una donna. Le analisi cliniche aiutano la madre ed il bambino. Una nuova tecnica di amniocentesi è in grado di diagnosticare dal 60% all’80% delle malattie genetiche da cui il feto potrebbe essere affetto basandosi sull’analisi del Dna fetale. Si chiama Next generation prenatal diagnosis (Ngpd) ed è stata ribattezzata come la “super amniocentesi”. E’ stata messa a punto da un gruppo di ricercatori della società scientifica Italian college of fetal maternal medicine e lo studio è pubblicato sulla rivista Journal of prenatal medicine.
Una notizia importante che probabilmente tranquillizzerà tante madri sempre in preda a milioni di interrogativi sulla salute del nascituro. Secondo quanto si apprende da TGCOM 24, si potrebbe individuare persino l’autismo. Il segretario generale Sidip, Claudio Giorlandino, ha sottolineato: “Un tempo le normali amniocentesi e villocentesi erano in grado di analizzare solo il numero dei cromosomi, oggi con la nuova tecnica è possibile studiarne l’intima struttura. Si possono così escludere, oltre alle anomalie cromosomiche più comuni, anche le più gravi e rare patologie genetiche, dalle cardiopatie alle malattie cerebrali, ai nanismi, alle forme di autismo, ai ritardi mentali”.