Sclerosi Multipla: la revisione dei criteri flebografici per la diagnosi di CCSVI
E’ stata pubblicata sulla rivista scientifica Phlebological Review un’interessante revisione intitolata “Review of catheter venography protocols in the evaluation of chronic cerebrospinal venous insufficiency” (Revisione dei protocolli di flebografia con catetere nella valutazione dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale).
Secondo il Dr. Hector Ferral, radiologo vascolare e interventista, la flebografia con catetere è stata considerata il “gold standard” nella valutazione delle patologie venose. L’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) è stata recentemente descritta come una condizione caratterizzata dalla presenza di lesioni stenotiche multiple delle principali vie di drenaggio venoso extracranico, specialmente delle vene giugulari interne e della vena azygos. Il metodo diagnostico primario di screening per identificare le lesioni venose è stato l’ecodoppler. Una volta che le anomalie sono state identificate con il metodo non invasivo, i pazienti sono stati sottoposti a flebografia con catetere per confermare la presenza di lesioni venose con lo scopo di eseguire il trattamento, che è stato principalmente l’angioplastica con palloncino. Fin dall’inizio della CCSVI, sono stati descritti diversi protocolli flebografici per valutare le vene giugulari interne e l’azygos, ma nessuno di loro è stato scientificamente convalidato. Lo scopo di questa revisione è quello di analizzare i più recenti protocolli di flebografia con catetere segnalati per la diagnosi e la gestione della CCSVI. Sono state riviste le sezioni su materiali e metodi della serie di pubblicazioni più recenti che descrivono la flebografia con catetere per la valutazione e la gestione per la CCSVI. Sono state riviste le modalità tecniche, comprese la selezione del sito di accesso venoso, la selezione del catetere, la posizione ideale del catetere, le tecniche di iniezione del contrasto, e l’interpretazione dei risultati flebografici. Sono presentati i commenti su ciascuno dei fattori tecnici. Vengono presentati i commenti finali con le tecniche proposte.
il più grosso errore,in qualsiasi tipo di intervento chirurgico è stato, è e sarà l’IGNORANZA TOTALE DI MEDICI E MEDICINA, NEL NON FAR MAI DISINTOSSICARE L’AMMALATO A MONTE DI QUALSIASI TIPO DI INTERVENTO CHIRURGICO NON URGENTISSIMO, TIPO, APPARENTEMENTE BANALE, DELLA PTA !! E, LO SCOPPIO DEI PALLONCINI , CON DISINTEGRAZIONE VENE E PEGGIORAMENTO ACCELERAZIONE DELLA PTA, IN MODO PARTICOLARE DA ANGIOLOGI INTERVENTISTI PRIVATI, CHE, UNO IN PARTICOLAR MODO, DETTO IN MODO ESPLICITO AL CONVEGNO DEL DON GNOCCHI DI MILANO, OVE AFFERMAVA DI NON CAPIRE DEL PERCHE’ DELLE RESTENOSI IN OLTRE IL 50% DEI PAZIENTI !, HANNO ESEGUITO OLTRE 1500 PTA, SENZA MAI CAPIRE UN C…O SULLA FISIOLOGIA-PATOLOGIA DELLO STATO DELLE VENE, OVE SE INGOTTATE, INDURITE, PRIVE DI COLLAGENE, ELASTINA E, COME IN SEGUITO DIMOSTRATO DAL PROF.PAOLO ZAMBONI, PRIVE DI PATINA INTERNA DELLE CELLULE ENDOTELIALI, LA PTA ERA ED E’, UN FALLIMENTO ANNUNCIATO E CON TANTI SCOPPI DI PALLONCINI, DA VERI DEMENTI, HANNO SPAPPOLATO LE RELATIVE VENE, CON DANNI IRREPARABILI !!