Italia

Oristano: venerdì 14 novembre studenti in piazza. Ore 9.30 Piazza Roma

1-piazza-Roma-OristanoIl 14 NOVEMBRE le studentesse, gli studenti, i precari e i lavoratori scenderanno in tutte le piazze d’Italia per rivendicare risposte ai tragici problemi sociali di questo paese. Il Collettivo Studentesco Antonio Gramsci di Oristano aderisce allo Sciopero Sociale promuovendo una corteo studentesco che partirà alle 9:30 da piazza Roma.

Da anni, come studenti, ci siamo visti protagonisti di lotte contro le politiche d’austerità e contro la distruzione della scuola pubblica. La costituzione definisce che anche i privi di mezzi hanno il diritto di accedere ai più alti gradi dell’istruzione, ad oggi non si hanno effettivamente queste possibilità considerando i prezzi sempre maggiori che studenti e famiglie devono sostenere per poter accedere all’istruzione. Abbiamo contrastato attraverso mobilitazioni, assemblee, incontri: il carotrasporti, il carolibri, i contributi scolastici versati annualmente, l’edilizia scolastica; abbiamo chiesto un miglioramento delle tratte per i pendolari, un sistema di buoni pasto, mense scolastiche, che le scuole siano tenute aperte anche oltre l’orario curriculare, più borse di studio per poter accedere all’università e non dover emigrare dall’Italia. Renzi e la ministra Giannini hanno risposto a queste mobilitazioni con la ”Buona”Scuola”, una proposta di legge che viene sintetizzata in 12 punti e che non fa nessun riferimento ne al diritto allo studio ne tantomeno ai diritti degli studenti. Tra le tante cose la riforma prevede l’entrata e la collaborazione di privati e aziende all’interno delle scuole(nel 2012 eravamo già scesi nelle piazze per contestare a gran voce questo primo passo per la completa privatizzazione degli istituti statali); l’alternanza scuola-lavoro che diventerà obbligatoria per il triennio negli istituti tecnici e professionali, sarà sempre finanziata dai privati che sfrutteranno gli studenti per i propri interessi economici; il totale potere assegnato al dirigente che avrà il compito oltre che di amministrare la scuola di stabilire quali siano gli insegnanti più meritevoli (in base a quale criterio?) a cui assegnare gli scatti stipendiali e potrà licenziare gli insegnanti che non sapranno tenere il passo nella competizione .

Le scuole verranno valutate attraverso il Sistema Nazionale di Valutazione che assegnerà fondi agli istituti piazzati meglio in ”classifica”, in questa valutazione saranno comprese anche le scuole private. Con questa parificazione di scuola pubblica e privata, la scuola paritarie non solo saranno legittimata ad accedere ai fondi pubblici, ma a competere per essi con quella pubblica. Insomma la ”Buona Scuola” è un pacchetto ben confezionato, uno specchietto per allodole, fatta di proposte per lo più inattuabili, ci rendiamo subito conto che questo piano metterà in atto un vero e proprio processo di distruzione della pubblica istruzione. Noi ci opponiamo alla consultazione, una seria risposta da parte delle istituzioni sarebbe potuta essere un passo per un sistema scolastico elaborato dal basso, da chi la scuola la vive ogni giorno, davvero efficente per studenti, docenti e personale e non una consultazione fatta con un indottrinamento capillare, perseguito con l’appoggio di presidi, consulte e alcune organizzazioni giovanili, che tutto vuole tranne che lasciare agli studenti libera parola sulle sorti della scuola pubblica. Come studenti chiediamo sì che la scuola cambi, ma non in questo senso, non con i privati che una volta addentrati nel sistema scolastico potranno condizionare la didattica e sfruttarci come mano d’opera, non con un ambiente scolastico competitivo, non con un dirigente ”manager” con un potere decisionale assoluto, non con la distruzione del bene pubblico e collettivo, non con un sistema di ”meritocrazia” fasullo, perché non si potrà parlare di merito sin quando ci saranno disuguaglianze sociali. Vogliamo che cambi in meglio, che il governo tuteli davvero la scuola pubblica, che diventi un luogo di discussione e confronto e arricchimento culturale personale e non solo nozionistico, la scuola deve insegnarci a sviluppare uno spirito d’osservazione critico, deve formarci principalmente come cittadini, come uomini e donne, come esseri pensanti e non come lavoratori manipolati dallo Stato. Il 14 Novembre scendiamo in piazza per queste motivazioni, per portare avanti le nostre idee e opporci a chi vuole sottrarcele. Per una scuola pubblica, laica, solidale, inclusiva, gratuita, anticlassista, democratica e antifascista.


Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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