Italia

Car-Sharing: conviene davvero? Ecco perchè

01Cresce in Italia il Car-sharing ma conviene veramente? Intanto il vocabolo Car-Sharing entra a far parte della lingua italiana, resta però un dubbio: è davvero così vantaggioso per le tasche degli automobilisti?

 Uno studio dell’Unione Nazionale Consumatori ha messo a paragone l’utilizzo di servizi per la condivisione delle automobili e le forme di mobilità tradizionali, ovvero l’auto di famiglia, le seconde auto, i mezzi pubblici e i taxi, per determinare quale sia il modo più conveniente di spostarsi. Il risultato?

Non è ancora chiaro infatti dal sondaggio sarebbe emerso esclusivamente “dipende”, che tuttavia, analizzando nel dettaglio i dati riportati dallo studio, fa comprendere come un uso più razionale e accorto dell’auto di proprietà e delle flotte di car-sharing potrebbe portare a un consistente risparmio nel bilancio familiare annuale relativo ai trasporti. La spesa media per la gestione dell’automobile nel 2013 è stata infatti stimata dall’Unione Nazionale Consumatori a 3.101 euro l’anno. Cominciare a liberarsi delle seconde auto – ogni famiglia ne possiede in media 1,43 – magari recuperando parte del valore auto usate tramite i nuovi servizi internet per la vendita veloce, farebbe bene sia al portafogli che all’ambiente.

Lo studio sui benefici economici del car-sharing si è basato sui prezzi  correnti a Milano,  città dove da tempo esiste e viene usato il servizio, ad oggi infatti  vi sono a disposizione le flotte  di alcuni operatori tra cui  Car2Go, Enjoy e GuidaMI. A  Milano vi è un ulteriore vantaggio infatti le auto in car-sharing possono accedere gratuitamente all’Area C,  il centro, senza essere gravati dalla congestion charge.

Intanto dallo studio è emerso che  er un abbonamento al servizio di  car-sharing per una  vettura di famiglia non divergono sensibilmente per un uso moderato (meno di 50 chilometri al giorno) – 4.600 euro contro 4.690, segno che non è ancora una vera alternativa conveniente al possesso di un’automobile – il vantaggio è innegabile a paragone con le seconde auto, in genere usate saltuariamente durante la settimana. Mentre una seconda auto comporta un costo di gestione annuale di circa 2.418 euro, calcolati sulla base di 3 spostamenti brevi a settimana, servirsi del car-sharing costerebbe tra i 1.653 e i 5.332 euro comprese due ore di sosta, dunque utilizzando la stessa vettura, ma tra i 538 e i 1.219 euro usandone una all’andata e una differente al ritorno.

Quanto invece al confronto tra le varie soluzioni di mobilità per singolo spostamento, il car-sharing viene battuto soltanto dai trasporti pubblici: le auto private, ma soprattutto i taxi, sono decisamente meno abbordabili. Meglio esserne consapevoli quando si mette il piede fuori dalla porta per immergersi nel traffico cittadino.

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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