Meridiana: scende dal palo dopo 50 giorni il Comandante Mascia
per ACCOGLIERE le “magliette rosse” di ritorno dal Parlamento Europeo.
La verità sul “GRUPPO SILENTE” in cerca dei 5 minuti di popolarità: CUI PRODEST?
Olbia, 3 dicembre 2014 – Dopo 50 giorni di presidio permanente aereo, 50 come il doppio degli anni della sua anzianità aziendale, 50 come gli anni di operazioni volo di Meridiana, Andrea Mascia scende dal palo dell’aeroporto di Olbia e va ad accogliere a sorpresa la delegazione dei 50 Esuberi Meridiana di ritorno da Bruxelles.
“Ora che abbiamo raggiunto il Parlamento Europeo, apice della nostra protesta, in un momento così delicato e difficile per la vertenza Meridiana è importante far sentire la nostra unione, ed è per questo che ritengo giusto anche io, come Alessandro, tornare di nuovo a lottare a fianco dei miei colleghi” commenta il Cpt. Mascia che spiega in questo video le sue motivazioni.
La delegazione ieri è stata ricevuta al Parlamento Europeo da una formazione bipartisan di Europarlamentari che presenterà un documento in Commissione trasporti con le soluzioni a una vertenza di interesse internazionale, le cui specifiche si possono trovare nella PRESS ROOM dedicata compreso il documento presentato agli Europarlamentari e alla stampa nazionale e internazionale. Giorni in cui la marcia delle “magliette rosse”, partita da Olbia insieme a tutte le vertenze Sardegna, ha superato i confini italiani ed è arrivata prima dal Principe Aga Khan e poi al Parlamento Europeo. Non vi è memoria di una vertenza lavoro che abbia avuto tanta attenzione e supporto dall’opinione pubblica, da altri lavoratori uniti nella marcia UNICA (minatori e acciaio Alcoa, IGEA, OTTANA POLIMERI, Movimento Pastori Sardi, Ros Mary del tessile) o nella manifestazione “Incateniamoci al lavoro” insieme ai #262accenture, per non parlare dell’udienza pubblica da Papa Francesco.
E il Procuratore della Repubblica Fiordalisi che dà ordine alla GDF di perquisire gli uffici Meridiana di Olbia, Milano e Roma. E arrivano gli avvisi di garanzia per il management presente e passato, con una accusa che ipotizza la truffa ai danni dello Stato attraverso l’utilizzo della cassa integrazione.
E loro sempre più uniti, con una sola maglia rossa, tutti uguali. “La cosa bella, in tutto questo dolore, è che adesso non siamo più l’hostess, il pilota, quello della tecnica o del call center, ma Enrico, Laura, Roberta” scriveva qualche settimana fa uno di loro. Questa unione distrugge il management, abituato da anni a fare e disfare accordandosi con i sindacati più generosi, in spregio non solo ai lavoratori ed al loro volere ma anche alle organizzazioni sindacali più rappresentative.
L’attenzione mediatica uccide chiunque sia abituato a vivere e proliferare in un sottobosco che rappresenta il suo habitat naturale. Senza ombra, nella luce, le cose si vedono troppo bene e questo non piace. Come non è piaciuto il palo di Mascia e Santocchini, troppo alto, troppo evidente, troppo pulito, simbolo della lotta e della resistenza pacifica.
Ai lavoratori Meridiana che combattono strenuamente, in un crescendo pulito e trasparente di iniziative che finalmente hanno visto esondare la loro vertenza, non interessa minimamente dare fuoco, né tirare uova: tanto meno SEPARARSI.
CUI PRODEST?
1 dicembre: le magliette rosse arrivano ad Aiglemont (Parigi) di fronte la residenza del Principe Aga Khan. A Olbia era previsto un incontro con i sindacati, il dirigente Risorse Umane Carcone non si presenta, sale la tensione. Un gruppetto di 30 dipendenti di terra, organizza una manifestazione silenziosa in cui chiede che vengano separati i tavoli…CHI SONO QUESTI? Fra la delegazione in viaggio vi sono anche lavoratori di terra…la cosa è dubbia.
2 dicembre: le magliette rosse entrano al Parlamento Europeo. APICE DELLA PROTESTA, dentro e fuori la più rappresentativa Istituzione Internazionale, un traguardo meraviglioso. Nella notte vengono bruciate due auto modeste, di un quadro e una dirigente. Tutte e due le donne, immediatamente contattate, sono assolutamente convinte di non poter essere l’obiettivo. Nemmeno la testa più calda, il dipendente più irrequieto andrebbe a rischiare chissà cosa per bruciare le auto di due amministrative nel giorno in cui, guarda caso, tutti sono concentrati su Bruxelles. Coincidenze?
Ritorna il famoso “gruppo silenzioso” firmatario con ben 234 nomi per la scissione dei tavoli.
A questo punto facciamo chiarezza. Chi è questo “gruppo silenzioso”? A chi fa capo?
Il gruppo formato da alcuni dipendenti Meridiana, esclusi quelli in CIGS a 0 ore ovviamente, pare sia stato caldamente invitato da Ivano Pippobello Direttore generale di Meridianafly a scendere e unirsi a questa manifestazione, ma non era abbastanza nutrito. Gli sono corsi in soccorso i dipendenti Geasar, la società che controlla l’aeroporto, e che non c’entra nulla con i 1634 esuberi, se non perché gestita da Silvio Pippobello, fratello del primo. Tutte queste persone, riferiscono fonti interne, sempre nella giornata del 2 dicembre, sono state chiamate in una riunione segreta da Salvatore Casula, capo operazioni terra Meridiana, per firmare un accordo da presentare ai sindacati in cui si chiede la divisione dei tavoli. Il Premio? Un posto di lavoro sicuro, sia in Meridiana o Geasar.
Ma veniamo alla loro portavoce, Stefania Filigheddu: figlia dell’ex Sindaco di Arzachena, ex incarico come responsabile prodotto in Geasar, incarico ora affidato ad interim all’AD – nel caso in cui in Meridiana dovesse andare male, un paracadute fa sempre comodo – oggi è quadro in Meridiana, e continua a occuparsi dell’azienda di famiglia Tenuta Pilastru. Essendo quadro dovrebbe essere sottoposta, come tutto il personale, alla scure della CIGS, in realtà ha richiesto con una lettera all’inizio dell’incarico di non subire giornate di cassa, facoltà che a nessun altro è MAI stata concessa. Purtroppo non le è stato possibile accedere in Meridiana come Dirigente cosa che le avrebbe garantito di non essere sottoposta alla CIGS (per i dirigenti non è prevista CIGS, per i Quadri si).
ALCUNE DOMANDE CHE SORGONO SPONTANEE:
- Che credito hanno i pochi dipendenti ricattati – quelli Meridiana – o provenienti da un’altra società per imporre lo divisione del tavolo ai Sindacati?
- Fino a che punto può spingersi qualcuno per tentare di screditare la protesta civile, intelligente, pacifica e giustificata di 1634 esuberi?
Le persone, l’opinione pubblica, il Papa, il Parlamento Europeo, tutti ci conoscono e si sono fatti una precisa opinione di noi.
Chi può pensare davvero di tramutare le “magliette rosse” in eversivi autoreferenziali creando finti gruppi silenziosi, buttando uova e farina addosso a colleghi o incendiando le macchine di amministrativi?
In questo momento Meridiana è un’azienda fuori controllo. È una compagnia aerea e non può permetterselo. Intervengano le autorità e riportino l’ordine. Lo stress e l’esasperazione creano frutti marci che degenerano in atti inconsulti ed esasperati.