Scienze e Tecnologia

Sardegna: crisi edilizia: 50% degli occupati in meno. Analisi CNA

 

mutui-prima-casaQuasi il 50% del calo di occupati in Sardegna

negli ultimi 6 anni è riferibile al settore delle costruzioni

Sui 71mila posti di lavoro persi dal 2008 al 2014 circa 37 mila sono connessi all’edilizia

Il settore conta circa 42mila addetti diretti, l’indotto è di circa 35mila: 8,2 addetti ogni 10 occupati diretti

Tra addetti diretti e indotto il bacino occupazionale dell’edilizia è di circa 77mila addetti, il 17,5% del totale degli occupati in Sardegna

Porcu e Zanda (CNA): Questi dati dimostrano che la ripresa economica non può prescindere dal rilancio del settore edile. La Regione approvi con urgenza la legge sull’edilizia e vari un piano straordinario di interventi pubblici in opere immediatamente cantierabili.

Quasi il 50% del calo degli occupati registrato in Sardegna negli ultimi sei anni è riferibile al settore delle costruzioni: per questo motivo le politiche per il rilancio dell’edilizia, a partire dall’immediata approvazione del disegno di legge all’esame del Consiglio regionale, sono essenziali per far ripartire l’occupazione e l’economia della nostra regione. E’ questo il risultato di un recente studio del centro studi della Cna Sardegna che, analizzando i dati occupazionali diretti e l’indotto, evidenzia la capacità del settore costruzioni di influenzare l’andamento dell’intera economia regionale. Le costruzioni, infatti, più di qualsiasi altro settore, sono in grado di attivare una filiera vastissima. Includendo l’indotto si stima che circa 32-37mila dei 71mila occupati persi in Sardegna tra 2008 e 2014 facessero riferimento al settore delle costruzioni allargato: quasi il 50% della perdita occupazionale complessiva.«Questi dati dimostrano che la ripresa del settore delle costruzioni è un elemento imprescindibile per il rilancio dell’economia e dell’occupazione della Sardegna», commentano Francesco Porcu e Mauro Zanda, rispettivamente segretario regionale della Cna sarda e presidente della Cna Costruzioni, sottolineando come per valutare il reale impatto dell’edilizia sull’economia della Sardegna sia indispensabile considerare l’intera filiera delle costruzioni, non solo l’occupazione diretta ma anche quella dell’indotto.L’indotto dell’edilizia in SardegnaLo studio della Cna – basato sui dati dell’ultimo Censimento dell’Industria e dei Servizi (2011) – rileva che sui 438.471 addetti complessivamente rilevati in Sardegna nel 2011, gli addetti al settore costruzioni sono risultati 42.198. La precedente rilevazione (2001), aveva rilevato una capacità occupazionale complessiva di 430.072 addetti, mentre quella delle imprese di costruzioni era risultata pari a 41.898 addetti. In pratica, il peso del settore è rimasto fermo a poco meno del 10% dell’occupazione complessiva.

Tabella 1 – Stima dell’occupazione diretta e dell’indotto di primo livello delle costruzioniFonte: elaborazioni e stime CNA su dati Istat (Censimento Industria e Servizi)Per comprendere il reale peso del settore è però necessario calcolare la dimensione dell’indotto di primo livello. Il comparto decisamente più numeroso riguarda le attività di produzione di materiali e componenti per l’edilizia (quasi 9.367 addetti), a seguire le attività di cura e manutenzione di edifici e paesaggio (8.326 addetti) impegnati in attività sempre più integrate con il mondo delle costruzioni (con la diffusione delle pratiche di global service e facility management, accanto alla costruzione degli edifici è infatti cresciuta un’articolata schiera di servizi, tra cui: pulizia delle strade, rimozione di neve e ghiaccio, servizi di tutela, cura e manutenzione del paesaggio). Al terzo posto le attività della progettazione: studi di architettura, ingegneria, geometri, che insieme agli studi notarili, occupano nel complesso 7.485 addetti. Subito dopo la distribuzione specializzata, con più di 5.736 addetti e l’intermediazione immobiliare, con oltre 3.368 addetti.Nel complesso l’analisi della Cna Sardegna definisce un indotto pari a 34.483 addetti: una media di 8,2 addetti nell’indotto per 10 occupati in costruzioni, il 7,8% dell’occupazione complessiva regionale.Considerando occupazione diretta e indotto, quindi, si definisce un bacino occupazionale stimabile in 76.681 addetti, il 17,5% del totale.Ma oltre a definire la rilevanza occupazionale delle costruzioni e dell’indotto, la Cna evidenzia anche il ruolo assunto nella crescita occupazionale del decennio: su una crescita complessiva di 8.399 addetti in dieci anni, 1.317 (il 15,7% del totale) sono riconducibili ad attività direttamente o indirettamente connesse al settore delle costruzioni.L’analisi della Cna«Ovviamente il positivo contributo del settore costruzioni nella fase di crescita occupazionale dei primi anni Duemila ha trovato un riscontro esattamente ribaltato nell’attuale fase recessiva», commentano Porcu e Zanda. «Dai dati dell’Istat emerge subito con chiarezza che l’attuale crisi economica ed occupazionale si è focalizzata proprio sulle costruzioni. Da 2008 al 2014 il sistema economico regionale ha perso quasi 71mila occupati, di cui 17mila nel settore costruzioni. Non si può notare che il 25% della perdita occupazionale complessiva, quindi, è imputabile alle costruzioni».Eppure, proseguono i rappresentanti dell’associazione artigiana, «la frenata del settore costruzioni ha avuto ripercussioni drammatiche anche sull’indotto. Una stima prudenziale dell’impatto sul complesso di attività collegate alle costruzioni – proseguono – ci consente di quantificare una perdita di almeno 15/20mila posti di lavoro nell’indotto, definendo una perdita complessiva valutabile in 32/37mila occupati. In definitiva, circa la metà del calo occupazionale complessivo registrato nella fase più acuta della crisi è direttamente o indirettamente riconducibile al settore delle costruzioni (46/53%). Ecco perché – concludono Porcu e Zanda – per rilanciare l’economia della Sardegna occorre con urgenza varare un piano straordinario di investimenti pubblici in piccole opere immediatamente cantierabili capaci di produrre effetti strutturali e ricadute occupazionali immediate. Ciò è possibile concentrando le risorse in interventi consistenti nell’efficientamento energetico e nella messa in sicurezza del territorio».Tabella 2 – Stima del peso delle costruzioni sulla crisi occupazionale (Valori in migliaia)Fonte: elaborazioni e stime CNA su dati Istat

Addetti alle unità locali Variazione 2001-2011
2001 2011 Val assoluto Val %
COSTRUZIONI E INDOTTO 75.364 76.681 1.317 1,7%
Costruzioni 41.898 42.198 300 0,7%
Indotto 33.466 34.483 1.017 3,0%
Produzione materiali 11.190 9.367 -1.823 -16,3%
Commercio 4.387 5.736 1.349 30,7%
Immobiliare 2.260 3.368 1.108 49,0%
Progettazione 7.397 7.485 88 1,2%
Noleggio macchinari 39 201 162 415,4%
Cura e manutenzione di edifici e paesaggio 8.193 8.326 133 1,6%
ALTRE ATTIVITA’ 354.708 361.790 7.082 2,0%
Addetti UL imprese 311.180 324.483 13.303 4,3%
Addetti UL No Profit 12.997 19.656 6.659 51,2%
Addetti UL Istituzioni 105.895 94.332 -11.563 -10,9%
TOTALE GENERALE 430.072 438.471 8.399 2,0%
Incidenza sull’occupazione complessiva
costruzioni e indotto 17,5% 17,5% 15,7%
costruzioni 9,7% 9,6% 3,6%
indotto 7,8% 7,9% 12,1%
Addetti indotto x 10 costruzioni 8,0 8,2 33,9
Agricoltura Industria Costruzioni Servizi Totale
3 trimestri 2008 38,2 71,4 63,9 446,7 620,3
3 trimestri 2014 33,1 55,4 46,4 414,6 549,5
Variazione 2008-2014 -5,1 -16,1 -17,5 -32,1 -70,8
Variazione % -13,5% -22,5% -27,4% -7,2% -11,4%
Variazione indotto 2008-2014 -15 / -20
Variazione costruzioni e indotto -32 / -37
Incidenza costruzioni 25%
Incidenza costruzioni e indotto 46% / 53%

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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