L’Ente non dimostra l’autorizzazione dell’ausiliario a contestare l’infrazione, multa da annullare
Il Giudice di Pace di Bisceglie si adegua all’orientamento della Cassazione
Va annullato il verbale elevato sulle strisce blu senza l’esposizione del titolo di pagamento se a contestare l’infrazione è un ausiliario del traffico non abilitato. Di fronte alla contestazione del trasgressore è all’ente che tocca provare, nel giudizio di opposizione al verbale di accertamento, la dimostrazione della legittimità della nomina. Lo “Sportello dei Diritti” si era già interessato alla questione evidenziando l’interessante ordinanza 22867/14, pubblicata il 28 ottobre dalla sesta sezione civile della Cassazione. Con sentenza n. 675/14 dell’11 novembre 2014 il Giudice di Pace di Bisceglie ha accolto un ricorso predisposto dal referente dello “Sportello dei Diritti” della BAT dott. Giuseppe Papagni, avverso un’ordinanza di ingiunzione prefettizia in cui, tra gli altri motivi, era stata eccepita la carenza legittimazione dell’ausiliario del traffico ad elevare sanzioni.In particolare l’automobilista, in prima istanza, aveva proposto ricorso al Prefetto rilevando la mancanza dell’autorizzazione sindacale dell’ausiliario per la contestazione dell’infrazione.
La Prefettura BAT rigettava il ricorso e, pertanto, l’automobilista difeso dal legale dello Sportello dei Diritti, impugnava il provvedimento prefettizio dinanzi al Giudice di Pace di Bisceglie.Come rilevato dal Giudice di Pace nella citata sentenza ed accogliendo le tesi del ricorrente “..spetta all’autorità che ha emesso il provvedimento di dimostrare gli elementi costitutivi della pretesa avanzata nei confronti dell’intimato, mentre resta a carico di quest’ultimo la dimostrazione di eventuali fatti impeditivi o estintivi […] Ebbene, nel caso in esame, l’ente opposto non si è costituito in giudizio senza nulla dedurre in ordine alle eccezioni da parte opponente”.Il Giudice di Pace di Bisceglie ha accolto il ricorso condannando la Prefettura BAT a rifondere le spese di giudizio.A parere del presidente dello Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” la sentenza, nel pieno rispetto del recentissimo orientamento della Cassazione, garantisce la legittimità della sanzione amministrativa contrastando l’indiscriminato proliferare dei parcheggi a pagamento da cui scaturiscono sanzioni del codice della strada, sempre più spesso annullate dai Giudici di Pace in presenza di difetti di legittimità.
Lecce, 7 dicembre 2014
Giovanni D’AGATA