In merito vale la pena ricordare che a nostro avviso un medico universitario farebbe bene a basarsi solo su dati scientifici precisi e pubblicati in letteratura piuttosto che su racconti aneddotici tutti da verificare.
Il centro SM di Chieti risulta tra l’altro aver rinunciato a partecipare allo studio multicentrico “Brave Dreams” (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23034121) , promosso e finanziato dalla Regione Emilia Romagna, l’unico in grado di confermare la sicurezza e soprattutto l’utilità degli interventi di angioplastica nei malati di sclerosi multipla.
Interessante infine il conflitto d’interessi della neurologa che qui riportiamo lasciando ogni giudizio ai nostri lettori:
http://neurology.excemed.org/en/neurology/meetings/symposia/presentations/faculty-disclosure.html