Salute

USA: mele caramellate preconfezionate collegate a 5 morti per contaminazione da batterio della listeria

download (1)A lanciare l’allarme l’Agenzia di sicurezza alimentare statunitense. Ritirati i prodotti contaminati

Il temibile batterio listeria colpisce ancora. Questa volta negli USA, dove 5 persone sono morte negli ultimi mesi per listeriosi dopo aver consumato mele caramellate. A dare l’allarme sono i funzionari dell’Agenzia di sicurezza alimentare nazionale che invitano i consumatori ad evitare di acquistare le mele caramellate preconfezionate perché sono legate a quattro morti e a più di due dozzine di malattie in 10 Stati.Le mele caramellate sono più popolari nel periodo di Halloween, e lo scoppio è iniziato poco prima di allora, a metà ottobre.

Ma la varietà prodotta commercialmente può avere una durata di un mese o più, e alcuni possono ancora essere sugli scaffali.Il Centers for Disease Control and Prevention ha riferito che almeno 26 persone sono state ospedalizzate. Di queste, cinque sono morti. L’agenzia ha comunicato che l’83 per cento delle persone malate che sono state intervistate hanno segnalato di avere consumato mele caramellate preconfezionate prima di ammalarsi.Il CDC ha inoltre comunicato che l’inchiesta sulle morti e le malattie è in “rapida evoluzione.” Christopher Braden, un epidemiologo presso la CDC, ha detto che l’agenzia sta ancora cercando di determinare quali marche sono coinvolte e come il prodotto si possa essere infettato.La listeria monocytogenes è responsabile per l’appunto della listeriosi, un’infezione alimentare che può causare anche meningite, setticemia e aborti. Il batterio può sopravvivere molte settimane anche nei prodotti conservati in frigorifero in quanto trova nel freddo un ambiente adatto alla sua proliferazione. Nei siti di produzione alimentare può contaminare di continuo prodotti semilavorati e alimenti finiti. Si evita con una pulizia accurata delle superfici.La listeriosi è più rara rispetto ad altre infezioni alimentari, come la salmonellosi, ma ha conseguenze più gravi nei soggetti a rischio ovvero: donne in gravidanza, anziani over 65 e individui con sistema immunitario compromesso da patologie (es. tumori) o terapie. In questi soggetti il consumo di alimenti con bassi livelli di listeria (10.000 batteri per grammo, limite molto superiore rispetto al tetto fissato dall’Ue, cioè 100 batteri per grammo) può provocare meningite e setticemia, con un tasso di mortalità del 20%. Disturbi che colpiscono il feto nelle donne in gravidanza, soggette anche ad aborto e parto prematuro.Negli individui sani invece il consumo di cibi contaminati con alti livelli di listeria (oltre 1.000.000 batteri per grammo) può dar luogo solo a sintomi gastroenterici, febbre e dolori muscolari, che si possono manifestare entro due mesi dall’assunzione. Una volta indivuato il batterio nel sangue, viene curato con una terapia antibiotica. La malattia si trasmette solo ingerendo cibi contaminati. Gli alimenti più a rischio sono i cibi pronti con una vita commerciale superiore a 15 giorni (es. formaggi non stagionati, salumi a breve stagionatura, salmone affumicato, insalate pronte). Mentre negli alimenti che si consumano solo cotti (carne, pollo) non costituisce un rischio poiché le alte temperature lo inibiscono. Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” sottolinea come  i focolai di listeria generalmente causano più morti di altri agenti patogeni come la salmonella o l’Escherichia coli. Un focolaio di listeria legata a Cantalupo in Colorado nel 2011 ha causato 33 morti. Il CDC ha rivelato che il focolaio legato alle mele caramellate contaminate scoppiò il 17 ottobre e le malattie diagnosticate e correlate hanno iniziato a manifestarsi il 27 novembre. L’agenzia ha inoltre comunicato che le malattie sviluppatesi nei i primi giorni di dicembre potrebbe essere state non ancora segnalate. Tra gli infettati potrebbero esserci neonati, bambini ed anziani. Tra nove delle malattie sono coinvolte una donna incinta o un infante. La Listeria è pericolosa per le donne incinte, perché la malattia può essere passata al feto anche se la madre non mostra segni di malattia. Può ammalarsi un neonato o portare ad aborto spontaneo, ad un parto prematuro. Il CDC comunque ha rassicurato che sino ad oggi non sono stati segnalati in questa epidemia aborti o perdite fetali.Il prodotto può essere pericoloso per la salute e non deve essere mangiato e se qualcuno detiene a casa le mele caramellate preconfezionate di non mangiarle di buttarle via, avendo cura di avvolgerle bene prima di buttarle nel cestino.

Lecce, 20 dicembre 2014                                                                                                                                                                                            

Giovanni D’AGATA

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