Esuberi Meridiana: La Pagina Fan su FB e le accuse dell’azienda
MERIDIANA l’AZIENDA CONDANNATA PER COMPORTAMENTO ANTISINDACALE
GETTA FANGO SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK. NOTIZIE FALSE?
NOI ABBIAMO SEMPRE DATO PROVE, NUMERI, FATTI e RISCONTRI.
Roma, 23 dicembre 2014 – Che a Meridiana non sia MAI piaciuto il confronto con i sindacati è storia. Due condanne per comportamento antisindacale sono agli atti. Quando a comunicare è una pagina FACEBOOK che riporta DATI, NUMERI, FATTI con tanto di PROVE che regolarmente SMENTISCONO i dirigenti e gli amministratori delegati di turno (ricordiamo le gaffe di Scaramella sugli stipendi dei comandanti e le buste paga da noi pubblicate, o il valore di Air Italy con bilanci e via dicendo) e la pagina che NON è un sindacato, ma diventa un punto di riferimento per i lavoratori e fonte di notizie che , evidentemente, arrivano dai lavoratori interni all’azienda stessa stufi del sistema e finalmente GARANTITI di quell’anonimato che in dittatura non si riesce ad avere E’ ANCHE PEGGIO.
Cara Meridiana….
NOTIZIE FALSE? Abbiamo parlato della Procura di Tempio e sono partiti il Gico della GdF e gli avvisi di garanzia all’attuale Presidente e ai tre EX amministratori delegati, e questa indagine pesa come un macigno al punto che non riuscite nemmeno a parlarne.
Abbiamo svelato gli intecci fra sindacati poco limpidi, consulenti – parenti che in men che non si dica hanno cambiato incarico, abbiamo avvicinato l’interesse della stampa al marcio che c’è sotto una vertenza che tutto è meno che trasparente.
Il vostro Presidente alla domanda di TV7 “è tutto legale?” è scappato. Lo stesso Presidente che si presenta in Regione Lombardia facendo un excursus della crisi Meridiana e comincia da dove? Dall’impatto del prezzo del carburante che oggi è ai minimi storici dopo 15 anni.
Abbiamo parlato di tratte aperte e chiuse in un battito di ciglia, dell’acquisizione di Air Italy decotta e dei dati a bilancio (finché disponibili) a sostegno di ogni nostra comunicazione.
Ora ve la prendete con la comunicazione web sui social media che per definizione è aperta e non controllabile da voi?
Avete cercato di gettare fango, fatto rimuovere video da portali, accarezzato giornalisti, mandato ospiti- disturbatori nelle trasmissioni dove presenziavamo.
CONOSCIAMO IL SISTEMA, SIAMO E RIMANIAMO ANONIMI PERCHE’ SAPPIAMO QUELLO CHE FATE A CHI RACCONTA . MA GRAZIE AI SOCIAL MEDIA E ALLA TRASPARENZA DELL’INFORMAZIONE APERTA SUL WEB POSSIAMO GARANTIRE L’ANONIMATO ANCHE ALLE NOSTRE FONTI CHE SONO PROPRIO FRA DI VOI, MA NON VI TEMONO, PERCHE’ CAPISCONO CHE SIETE ALLA FINE DEL VOSTRO GIRO DI GIOSTRA.MOLTI A DIRE IL VERO SONO GIA’ SCESI.
Pensavate di chiudere tutto in poco tempo, questo avevate promesso a Parigi. Pensavate di giocare ancora una volta con le nostre vite. Non vi è andata bene. Perché sta volta quello che fate e avete fatto lo sono venuti a sapere TUTTI, dal Papa al Parlamento Europeo, lo hanno sentito con le loro orecchie direttamente dalle vostre voci, con “brevezza”. I TEMPI SONO CAMBIATI. E le persone non hanno più paura di denunciare né alla Magistratura, né a una pagina, perché sanno che i giornalisti, o almeno una parte, li ascolteranno quando davanti si troveranno NUMERI e FATTI RISCONTRABILI e INCONTROVERTIBILI. E li proteggeranno anche difronte alla vostra manifesta arroganza e falsità.
Restando nel merito della vertenza, ci focalizziamo sui 3 punti che contestate:
Vi sono tre soluzioni per garantire ora il massimo della mobilità ai volontari:
1) l’azienda non potrebbe licenziare prima che termini la procedura perché i licenziamenti sarebbero facilmente impugnabili. Ma se licenzia i “volontari”, consegna loro la lettera di licenziamento e contestualmente fa loro firmare una rinuncia ad impugnarla davanti ad un sindacalista ed il gioco è fatto. Non sono dimissioni per cui vi è diritto alla mobilità. Si fa sovente cosi.
2) le parti dichiarano che non sussistono le condizioni ed i presupposti per un accordo e chiedono al Ministero di chiudere la procedura per permettere di attribuire il massimo di mobilità.
3) le parti firmano un verbale di chiusura procedura in cui le OO.SS mantengono tutte le contestazioni mosse circa la illegittimità della procedura ma non si oppongono (e nemmeno potrebbero) a che i volontari escano dall’azienda. Ma ciò senza “regalare” nuovi criteri – si vedano i pensionandi – col concreto rischio di validare la procedura, senzasanarla, firmando un accordo. Il principio è semplice: se non si fa accordo l’azienda licenzia e le persone vanno comunque in mobilità ma impugnano più facilmente. I volontari invece firmano una rinuncia ad impugnare per cui possono già essere illegittimamente licenziati: tanto non impugneranno.
Pari e patta. Anzi no: l’Azienda vince.
Stiamo parlando di licenziamenti di essere umani, non di fredde matricole.
Sono licenziamenti ex Legge 223, spieghi l’Azienda cosa osta ad accordi one-o-one con eventuali dipendentiinteressati alla non opposizione alla mobilità perché i nostri riferimenti giuslavoristi ci confermano che nulla osta e che un Accordo comprensivo serve più che altro ad evitare il mare di impugnazioni che temiamo ci saranno lo stesso.
Perché come sempre per le cose fatte male in un modo o in un altro si paga pegno.
Per correttezza: LA PAGINA è NATA a MAGGIO. A giugno, come saluto di benvenuto, avete chiesto di rimuovere un nostro video ripreso da un famoso portale con i risultati economici degli ultimi 5 bilanci. Almeno, nel gettare il fango addosso, siate precisi, aggiornate l’ultima fra le agenzie che avete assunto nel disperato tentativo di imparare a comunicare. Ma la reputazione è una cosa che si costruisce negli anni. La comunicazione interna, poi, è un argomento che, con chi ragiona a Balck List, non val la pena nemmeno di menzionare.