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Favilli sfiora il successo nella prima tappa a Tariba tifo ligure per i 10 italiani in gara

ciclismo_generica_3Tariba- Il venezuelano Alberto Garcia Rincon ha vinto in volata la prima tappa della Vuelta al Tachira. La corsa, che ha preso  il via da San Cristobal, ha dato il via alla stagione ciclistica internazionale. La prima tappa di 103 chilometri  ( San Cristobal- Tariba) è stata percorsa su un circuito cittadino ( di 15 chilometri) da ripetere sette volte. A Tariba vive una folta colonia ligure che ha fatto un tifo indiavolato per i dieci italiani impegnati in gara.              A caratterizzare la frazione sono stati quattro sprint intermedi che sono stati vinti rispettivamente da Nelson Camargo ( Ona IDT Fona), Hebert Rivas ( Loteria del Tachira), Fernando Briceno ( Gobernacion Berina) e Pedro Sequera ( Gobernacion de Yaracuy). Garcia Rincon ha preceduto sul traguardo nell’ ordine Uberto Aponte  ed Elia Favilli, il migliore degli italiani, che è arrivato già, al primo tentativo, a sfiorare il successo: un risultato che fa ben sperare nel prosieguo della corsa e della stagione. Anche quest’anno ad aprire il calendario internazionale è stata la corsa a tappe più antica ( è alla cinquantesima edizione) del Sud America che  si correrà in dieci tappe, fino al 18 gennaio, senza nessuna giornata di riposo. Al via 19 squadre ( di cui sette straniere)  con 145 corridori di dieci nazioni diverse. La corsa partita da San Cristobal si concluderà di nuovo a San Cristobal dopo ben 1288 chilometri molto mossi.

Questo l’ordine d’arrivo: 1) Artur Alberto Garcia Rincon in 2h 27′ 40”; 2) Miguel Armando Ubeto Aponte; 3) Elia FAVILLI ( Italia); 4) Diaz Cedeno; 5) Kirill Sveshinikov ( Russia); 6) Zhupa ( Albania); 7) Rodriguez; 8) Gonzales; 9) Murillo; 10) Velasquez.

Classifica: 1)  Artur Alberto Garcia Rincon; 2) Ubeto a 2”; 3) FAVILLI a 6”; 4) Fernando Briceno a 7”; 5) Camargo s.t.; 6) Diaz a 8”; 7) Abreu  s.t.; 8) Sveshinok a 10”; 9)Zhupa s.t. 10) Rodriguez s.t. Punti: 1) Garcia Rincon 25; 2) Ubeto 20; 3) FAVILLI e Briceno, 15.

                                                                  PAOLO ALMANZI


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