Albisola ha ricordato il maestro Giovanni Tinti
Albisola- Ieri pomeriggio al Museo Trucco, nella biblioteca civica del Comune di Albisola Superiore, nel terzo anniversario della scomparsa di Giovanni Tinti (nato a Cairo nel 1917 e morto a Savona nel 2012), si è tenuto un ricordo-incontro dedicato al celebre artista, a cura dell’Associazione Lino Berzoini e dell’assessorato alla cultura di Albisola Superiore, con la partecipazione dei maestri Renata Minuto e Carlo Giusto
Si è trattato di un interessante approfondimento alla bella mostra dal titolo: “Il Cenacolo degli Artisti. Albisola, la piccola Atene, da Fontana a Luzzati” aperta al Priamar di Savona e visitabile fino al 15 febbraio. La mostra organizzata dall’Associazione, con il contributo dei Comuni di Savona, Albissola Marina ed Albisola Superiore e della fondazione “De Mari”, è stata allestita con il patrocinio di Regione e del Circolo degli Inquieti ed ospita importanti pezzi realizzati da Giovanni Tinti. L’artista cairese
visse a lungo nell’ambiente albisolese ed il percorso artistico che sviluppò nella sua lunga carriera restò sempre influenzato dai grandi incontri di quegli anni d’oro albisolesi. Nato paesaggista e figurativo, dopo quegli incontri, cominciò ad evolversi verso l’ espressionismo informale. Grande sperimentatore e coraggioso inventore sia in pittura che in ceramica predilesse l’umanesimo alla tecnologia. A parlare di lui sono stati Renata Minuto e Carlo Giusto, grandi amici di Giovanni Tinti, che hanno narrato episodi e vicende toccanti della sua vita, tracciando un magistrale ritratto dell’ uomo e dell’artista. “Sono particolarmente contenta – ha detto l’assessore alla cultura di Albisola Giovanna Rolandi – di aver ospitato questo interessante incontro- ricordo nella civica biblioteca all’interno del museo della ceramica Manlio Trucco. E’ stata una occasione ideale per ricordare il Maestro che ho conosciuto e che ho sempre apprezzato. Alla sua scomparsa la moglie, molto generosamente, ha voluto donare alcune opere all’amministrazione Comunale di Albisola Superiore: Una fra le più belle da lui realizzate accoglie, con la sua affascinante purezza, i visitatori all’ingresso del museo”. Così lo ricorda Silvia Bottaro_: “ Autodidatta, libero per tutta la vita di essere svincolato da “ismi” ricorrenti. Lui che si formò, in qualche modo, alla scuola del futurista Giovanni Acquaviva, fece sue quelle idee dell’avanguardia che visse da vicino frequentando sempre il “cenacolo” artistico di Albissola Marina. Lucido interprete originale delle criticità culturali della realtà contemporanea, cercò soluzioni compositive sempre più scarne, essenziali, lasciando da parte orpelli e sovrastrutture, giungendo a delle “sue” immagini particolarmente suggestive, intense grazie, anche, ad una sorta di proprio alfabeto, con echi da culture orientali. Tavolozza elegante, colori sfrondati e rigorosi che compongono le sue immagini di propensione neo-figurativa, per un certo periodo del suo lungo percorso d’artista. Prese parte a numerose rassegne significative, tra le molte, si ricordano la Biennale di Monza del 1953, le partecipazioni al Premio Vado Ligure (1951-1954), la VII Quadriennale di Roma. La sua originalità e versatilità lo hanno portato a dedicarsi, con lo stesso amore e passione all’attività di ceramista dove ha lasciato testimonianze di gran rilievo. Si può dire, senza paura di essere smentiti, che è stato un uomo di cultura, appassionato anche del lavoro degli altri, collaboratore di numerose iniziative e socio fondatore del mitico Comitato di Rigore Artistico”.
CLAUDIO ALMANZI