Sclerosi Multipla e CCSVI: il radiologo vascolare Attilio Guazzoni risponde alla neurologa Lugaresi
Dopo la discutibile intervista a Rete 8 della neurologa di Chieti Alessandra Lugaresi (http://youtu.be/IeXNHKQZoZs ), che ha liquidato il “metodo Zamboni” (come lo chiama lei) abbiamo chiesto un parere al Dr. Attilio Guazzoni, primario radiologo vascolare e interventista ed esperto di CCSVI.
Ecco la sua risposta:
“Bella serie di assurdità: perforazione di un vaso linfatico in corso di PTA venosa? Almeno si dicesse dove e come (la solita informazione parziale, quindi in assoluto non corretta).
La cosa migliore: lasciare che la sperimentazione (Brave Dreams) abbia termine, poi si discuterà. Poi perché il risultato della PTA (che non viene messo in discussione dalla Dr.ssa Lugaresi….) abbia “sempre” (non sempre) durata limitata (quando? nelle RR? nelle SP?) dobbiamo capirlo.
Personalmente una idea me la sono fatta in relazione ai controlli doppler post-PTA a 3 e 6 mesi (lembi valvolari che ritornano in posizione occludente): allora penso che, se, come credo , la sperimentazione darà una risposta definitiva sulla utilità della PTA nella CCSVI (entità patologica definita dalla consensus conference del 2013 e pubblicata), si dovrà cercare il metodo per fa rimanere questi maledetti lembi valvolari in posizione non occludente . A questo punto saranno i Medici in collaborazione con le Ditte a sperimentare e poi utilizzare nuovi devices studiati ad hoc.
Ad oggi per es. di stents venosi sono in uso solo quelli per le vene iliache e femorali”.