Fondazione Comunità Comasca: il lavoro si può creare
Negli scorsi giorni l’’ISTAT ha comunicato che a novembre la disoccupazione in Italia ha battuto ogni record dal 1977 raggiungendo quota 13,4%. Per i giovani essa è addirittura del 43,9%. Gli incentivi non bastano, è necessaria una strategia che, rispondendo ad un bisogno reale, crei lavoro. Per esempio, sono tanti gli enti non profit che, a seguito della riduzione dei trasferimenti pubblici, hanno un evidente bisogno di risorse aggiuntive con le quali far quadrare i loro bilanci. Se vogliono continuare ad erogare i loro servizi, peraltro così necessari, devono imparare a catalizzare le risorse e le energie presenti sul territorio, ma per far ciò occorrono competenze e conoscenze specifiche.
Da qui la necessità di una nuova figura professionale specializzata nell’’aiutare le organizzazioni che lavorano a livello locale a valorizzare le proprie relazioni: il fundraiser di prossimità. Infatti, in un recente sondaggio a cui hanno risposto 142 enti non profit del territorio, ben 94 indicavano l’’interesse a poter usufruire, almeno come tirocinante, di questa figura.
La Fondazione Comasca ha così coinvolto il Presidente dell’’Associazione Italiana Fundraiser e diversi istituti formativi accreditati per dar vita ad un percorso formativo specifico e unico in Italia. Non si tratta dell’’ennesimo corso, ma di un vero accompagnamento al lavoro che, oltre alle 200 ore di lezione, contempla una consulenza di 18 mesi da parte di un fundraiser professionista. Per completare l’’opera la Fondazione, affinché il tirocinio di sei mesi si trasformi in un contratto di lavoro, eroga un contributo di 5.000 euro, organizza momenti formativi per i responsabili delle non profit e promuove innovative forme mutualistiche volte a favorire l’’accesso al credito e la loro capacità di attirare lasciti e legati testamentari. Per questo, anche grazie ad un intelligente utilizzo di Garanzia Giovani, con un investimento di 3.800 euro, somma, peraltro, che il fundraiser raccoglierà quasi certamente, l’’ente non profit avrà a disposizione servizi dal costo di 12.700 euro ossia:
· Un corso specialistico di sei mesi sul fundraising di prossimità dal costo di 2.700 euro;
· Una consulenza da parte di un professionista per 18 mesi dal costo di 1.500 euro;
· Un tirocinio di 6 mesi a tempo pieno dal costo di 2.400 euro;
· Un’’assunzione per 6 mesi a part time dal costo di 6.100 euro.
In realtà si tratta di una combinazione il cui valore supera ampiamente questi importi e il cui ritorno in nuove risorse per la non profit potrà essere molto più consistente. Fra l’’altro, dopo lo stage, l’’ente potrà decidere di ritirarsi dal progetto avendo speso solo 1.200 €portandosi a casa un ben articolato piano operativo con cui organizzare le proprie attività di raccolta fondi.
L’’obiettivo è ottenere un impatto che vada oltre la creazione di 30 posti di lavoro. Si tratta di un progetto facilmente replicabile che mira a catalizzare risorse con cui erogare nuovi servizi, stimolare nuove assunzioni e dare risposte ai problemi sociali. Inoltre, migliorando la qualità della vita e generando capitale sociale, si potenzia la competitività delle imprese e si contribuisce in modo rilevante allo sviluppo economico del territorio.
Per cogliere quest’’occasione bisogna iscriversi entro questo mese presso il sito della Fondazione Comasca: gli enti non profit su http://www.fondazione-comasca.it/bando-fundraiser/, mentre gli aspiranti fundraiser su http://www.fondazione-comasca.it/giovani-fundraiser/.
Bernardino Casadei
coordinatore del progetto per conto della Fondazione Comasca