La leggenda di Sant’Antonio Abate
Sant’Antonio Abate, conosciuto come il Santo del fuoco o il grande, viene festeggiato il 17 Gennaio con feste e tradizioni secolari, come l’accensione di grandi falò in Abruzzo e Sardegna. Nato nel 251 e morto nel 357 dedicò la sua vita alla preghiera, spogliandosi di tutti i suoi numerosi beni materiali. E’ uno dei Santi più invocati e conosciuti ed è patrono degli animali, del bestiame, dei pompieri ed è invocato contro le malattie della pelle. L’iconografia lo rappresenta con un bastone ed accompagnato da un maialino che porta al collo un campanello. La leggenda narra che sulla terra non ci fosse il fuoco e che gli uomini chiesero a Sant’Antonio Abate di aiutarli in questa urgente necessità. Il Santo si recò all’inferno ma venne scacciato; il maialino però riuscì ad entrarvi ugualmente ed iniziò a dare filo da torcere ai diavoli. Questi, pur di liberarsi del fastidio provocato dall’animale, convocare Sant’Antonio Abate affinchè lo riprendesse. Il Santo, una volta all’inferno, fece prendere fuoco al suo bastone, e condusse con sé il maialino. Tornato in mezzo agli uomini distribuì il fuoco benedicendolo. Per ringraziare il santo di aver fatto cessare le loro pene, il 17 Gennaio vengono accese grandi falò e si preparano leccornie dolci e salate. In onore di Sant’Antonio Abate è consuetudine cucinare carne di maiale e dolci tipici, come gli uccelletti e tante torte farcite con frutta secca o castagne.