Italia

Sardegna: dati sull’occupazione, ancora emorragia. Analisi CNA

cna 1Occupazione: continua l’emorragia in Sardegna

Nel primo trimestre dell’anno saranno persi altri 650 posti (il mercato italiano prevede 8.400 nuovi occupati)

In ripresa le grandi imprese del Nord Ovest, ma sono sempre più in crisi le piccole aziende e le imprese del Mezzogiorno

A Sassari e Cagliari i dati più negativi

Sardegna fanalino di coda anche per il numero di imprese straniere

Sassari al primo posto con il 5,1% di imprese straniere, ma la media italiana arriva quasi al 13

In Italia nel settore abbigliamento sono stranieri 4 imprenditori su 10, di cui tre sono cinesi. E’ di nazionalità cinese anche il 33% dei titolari di aziende che fabbricano articoli in pelle

Piras e Porcu (CNA): Situazione sempre più preoccupante: servono azioni più decise per contrastare il processo di desertificazione produttiva e la distruzione di posti di lavoro

Continua l’emorragia di posti di lavoro in Sardegna. Nel primo trimestre del 2015 nell’isola si perderanno altri 650 posti di lavoro: i lavoratori in uscita saranno 4.820 a fronte di 4.170 nuove assunzioni. Il dato, in controtendenza rispetto a quello nazionale, è evidenziato dalla Cna Sardegna che commenta il monitoraggio trimestrale effettuato dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro che a livello nazionale lascia intravedere una ripresa dell’occupazione con la creazione complessiva di 8.400 nuovi posti di lavoro. Questa ripresa sembra infatti essere ancora molto lontana in Sardegna e nel resto del Mezzogiorno.

Stando alla ricerca nazionale di Unioncamere, tra gennaio e marzo 2015 il sistema produttivo nazionale assumerà 209.700 persone a fronte di 201.300 lavoratori che usciranno dal mercato. La crescita riguarda il Nord- Ovest Italia, con la Lombardia –Milano in particolare – che registrano un saldo attivo previsto di 9.300 posti di lavoro. Se dunque in generale sembra riprendere la capacità di creare lavoro delle grosse imprese, resta negativo il saldo atteso per le imprese minori (nei primi mesi del 2015 saranno persi 3.540 i posti di lavoro) e soprattutto resta ancora negativo il saldo tra entrate e uscite di personale del Mezzogiorno che sembra destinato a perdere ulteriori 3.400 posti di lavoro entro marzo. Le difficoltà maggiori si concentrano in Puglia (-1.100 il saldo), Sicilia (-900) e Abruzzo (-800). Positivi, ma solo di alcune decine di unità, i saldi di Campania, Basilicata e Calabria.

Quanto ai settori, i nuovi posti di lavoro saranno creati per lo più nel manifatturiero, nelle industrie metallurgiche, nel sistema moda e nell’alimentare. A livello nazionale oltre 17mila entrate riguardano il settore edile. Nonostante la crisi sarà forte la richiesta nei settori del commercio, dei servizi di alloggio e ristorazione, dei servizi alle persone e alle imprese.

I dati in Sardegna

Come detto i numeri della Sardegna non sono positivi. I lavoratori in uscita saranno 4.820 a fronte di 4.170 nuove assunzioni con un saldo di – 650 posti di lavoro.

Tabella 1.

Totale lavoratori in ingresso, in uscita e saldo per regione

Lavoratori Lavoratori
complessivi complessivi Saldo
in ingresso in uscita (v.a.)
(v.a.) (v.a.)
SARDEGNA 4.170 4.820 -650
NORD OVEST 67.850 57.700 10.150
NORD EST 50.470 49.300 1.160
CENTRO 41.260 40.800 460
SUD E ISOLE 50.100 53.500 -3.390
TOTALE ITALIA 209.680 201.300 8.390

I valori assoluti sono arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori.

Fonte: Cna su dati Unioncamere – Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2014

A livello provinciale il dato peggiore è previsto a Sassari con 1.750 lavoratori in uscita contro i 1.310 in entrata (-440). A Cagliari a fronte di 2.020 assunzioni 2.160 lavoratori abbandoneranno il mercato (-140). Nuoro registra 20 posti in meno mentre ad Oristano i posti persi saranno 50.

Tabella 2.

Totale lavoratori in ingresso, in uscita e saldo per provincia

Lavoratori Lavoratori
complessivi complessivi Saldo
in ingresso (v.a.) in uscita

(v.a.)

(v.a.)
SASSARI 1.310 1.750 -440
NUORO 510 540 -20
CAGLIARI 2.020 2.160 -140
ORISTANO 330 380 -50
TOTALE ITALIA 209.680 201.300 8.390

I valori assoluti sono arrotondati alle decine. A causa di questi arrotondamenti, i totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori.

Fonte: Cna su dati Unioncamere – Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2014

Le imprese straniere in Sardegna

La Cna Sardegna analizza anche i dati contenuti in una recente ricerca sulla imprenditoria straniera effettuata da Unioncamere e InfoCamere che relega la nostra regione agli ultimi posti in Italia per la presenza di imprenditori stranieri. Sulla base dei dati del registro delle imprese delle Camere di commercio isolane, Sassari è la provincia sarda che registra il maggior numero di imprese guidate da stranieri: il 5,1% delle oltre 13mila aziende. Segue Nuoro con il 3,9% delle quasi 7mila imprese, chiudono Cagliari (2,5% su oltre 14mila) e Oristano (2,4% su 3.264). Numeri particolarmente bassi rispetto ad una media italiana che arriva quasi al 13 per cento di imprese guidate da stranieri e a province come quella di Prato (che guida la classifica nazionale) in cui le imprese gestite da imprenditori stranieri sono addirittura il 38%.

Tabella 1.

Imprese artigiane registrate al 30 settembre 2014 per provincia

Graduatoria provinciale per incidenza di imprese guidate da stranieri

Valori assoluti e percentuali

Provincia Imprese artigiane guidate da stranieri

(%)

Peso % artigiani su totale imprese
SASSARI 13.433 5,1% 24,1%
NUORO 6.843 3,9% 24,9%
CAGLIARI 14.337 2,5% 20,7%
ORISTANO 3.264 2,4% 22,7%
ITALIA 1.388.938 12,8% 23,0%

Fonte: Cna su dati Unioncamere

Secondo lo studio Unioncamere l’imprenditoria straniera si occupa prevalentemente del settore dell’abbigliamento: il 40% delle imprese individuali artigiane registrate in Italia che confezionano articoli di abbigliamento ha infatti uno straniero alla sua guida e addirittura una su tre è cinese. Stessa nazionalità anche per il 33,2% dei titolari di attività artigianali di fabbricazione di articoli in pelle. Inoltre proviene dall’estero un imprenditore su 10 nel settore della fabbricazione dei prodotti in metallo.

L’analisi evidenzia che a livello nazionale la crescita della componente straniera ha in parte limitato la progressiva erosione subita dal comparto artigiano in Italia (76mila imprese in meno tra settembre 2011 e settembre 2014): in questi anni di crisi la componente straniera nell’artigianato è cresciuta di 7.400 unità raggiungendo il 12,8% del totale del comparto nel quale operano complessivamente 1.388.938 unità.

L’analisi della Cna

«I dati di Unioncamere attestano una situazione che in Sardegna e nel Mezzogiorno si fa sempre più preoccupante – sottolineano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna commentando i dati di Unioncamere -. Le piccole imprese sarde continuano a soffrire una crisi interminabile e devono essere messe in condizioni di risollevarsi. Servono azioni più decise per contrastare il processo di desertificazione produttiva e la cancellazione di posti di lavoro che sono il frutto della caduta della domanda e degli investimenti: gli investimenti fissi lordi sul territorio regionale si son ridotti negli ultimi anni del 40%, nell’industria nel solo 2013 del 32%, la spesa in conto capitale del 30%, nel settore artigiano nel 2014 ha investito solo il 9,8% delle imprese. L’unica cura che può produrre effetti immediati è dunque quella di rilanciare gli investimenti . Quasi il 50% del calo degli occupati in Sardegna negli ultimi sei anni è riferibile alla filiera delle costruzioni. Su 71 mila posti di lavoro persi dal 2008 al 2014 circa 37 mila sono connessi all’edilizia. La Regione Sardegna sblocchi subito la legge sull’edilizia, approvi con urgenza la legge finanziaria e concentri tutte le risorse disponibili su un grande piano del lavoro. La decisione di varare un piano per le opere pubbliche con l’accensione di un mutuo per 600 milioni di euro prevista dalla finanziaria per il 2015 va nella giusta direzione, a condizione che i cantieri vengano avviati con celerità e le risorse immesse immediatamente nel circuito economico».

Hamlet

"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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