Sclerosi Multipla: dalla Cina un’altra conferma per la CCSVI di Zamboni
Nell’ambito dell’affascinante ricerca sulla CCSVI, scoperta dal prof. Zamboni dell’Università di Ferrara, e la Sclerosi Multipla (SM) abbiamo letto l’abstract di un’interessante tesi di dottorato della Tianjin Medical University (Rep. Pop. Cinese) intitolata “Susceptibility-weighted Imaging, MRV and PC-cine Studies of Healthy People and Patients with Multiple Sclerosis” (Studi di imaging a suscettibilità pesata, MRV e cine-PC su persone sane e su pazienti con sclerosi multipla).
Al termine dello studio, secondo l’autore della tesi: 1. nei controlli sani, non è stata trovata alcuna differenza significativa tra il il valore di fase cerebrale venoso profondo e l’età o il sesso e questo risultato fornisce non solo il riferimento per le persone sane, ma anche fornisce le basi per la scelta dei controlli sani che non devono essere limitati dalla loro età nello studio. 2. Il valore Acp delle vene cerebrali profonde nella SM è più alto rispetto ai controlli, e il valore di Acp era aumentato nella revisione. Questo risultato implicava che lo stato di ipossia del parenchima cerebrale compariva nei pazienti con SM e che lo stato di ipossia sarebbe diventato più grave secondo il decorso della malattia. 3. La classificazione morfologica delle vene ha mostrato una correlazione significativamente negativa con il valore di fase delle vene e la classificazione ha mostrato in modo significativo la correlazione con il valore di fase delle vene e il carico lesionale. Questo risultato implica che la morfologia delle vene e il carico lesionale del cervello sono strettamente correlati allo stato di ipossia. 4. La SWI offre un metodo semplice e non invasivo che può essere utilizzato come strumento clinico di routine, senza la necessità di grossa rielaborazione dell’immagine. Con una sensibilità notevolmente maggiore nella rilevazione delle strutture venose, la SWI offre un modo non invasivo, seppur indiretto, per valutare qualitativamente l’ossigenazione venosa del sangue, ed inoltre il carico di malattia. L’informazione sulle strutture venose e sul contenuto di ossigeno può consentire al medico di monitorare attentamente la gravità della malattia, la progressione e la risposta alle terapie. 5. La morfologia e l’emodinamica delle vene giugulari nei controlli hanno mostrato una differenza significativa tra i lati ed è stata trovata una debole correlazione tra la morfologia e l’invecchiamento. 6. Ci sono significative differenze nella morfologia e nell’emodinamica delle vene giugulari tra SM e controlli e lo studio supporta l’ipotesi che la SM sia correlata allo stato di CCSVI.