Le semplificazioni al quadro RW del modello unico
In base alla bozza del modello Unico Enc (vedi anche modello Unico PF) emanata dall’Agenzia delle entrate appare abbastanza chiara la volontà di semplificare il quadro RW, recentemente oggetto di alcune contestazioni da parte degli operatori di settore (la complicazione maggiore deriva dall’unificazione dei dati forniti ai fini IVAFE e quelli inerenti il monitoraggio fiscale).
Una prima semplificazione riguarda la possibilità di aggregare alcuni dati per indicare un insieme di attività finanziarie omogenee caratterizzate dai medesimi codici tributo e il medesimo Stato estero. Verrà pertanto indicato all’interno del quadro RW il valore complessivo iniziale e finale del periodo di imposta e la media dei giorni di detenzione dell’attività finanziaria (la compilazione semplificata del quadro RW è possibile a condizione che sia predisposto e conservato un apposito prospetto da esibire e trasmettere all’amministrazione finanziaria).
Pertanto nel caso in cui nel corso dell’anno vengano effettuate molteplici operazioni aventi lo stesso codice di investimento (come ad esempio partecipazioni, obbligazioni, fondi comuni, ecc.) si ha la possibilità di abbandonare il metodo Lifo per calcolare i giorni di possesso di ogni attività e utilizzare la media ponderata rispetto alle relative consistenze. Il metodo semplificato invece dovrebbe essere gestito seguendo le seguenti fasi:
- Raggruppare gli acquisti e le vendite tenendo conto delle rimanenze iniziali e finali;
- Calcolare la data media di acquisto tenendo conto delle date e dei costi d’acquisto;
- Determinare i gironi di possesso alle date medie di vendite le date medie di acquisto.
Tuttavia tale metodo viene ritenuto comunque discriminatorio rispetto al metodo utilizzato dagli intermediari finanziari per l’applicazione dell’imposta di bollo, in quanto si viola il principio della libertà della circolazioni di capitali. Infatti i conteggi necessari per individuare ai fini IVAFE il periodo di possesso di ciascun titolo contenuto in un rapporto di custodia risultano più complicati di quelli effettuati per il calcolo dell’imposta di bollo sui valori complessivi indicati.