Marò tre anni dopo, interviene il COISP
Marò, domani saranno passati tre anni da quando ha avuto inizio la loro terribile vicenda. Il Coisp: “Una vergona troppo lunga per un Paese che possa dire di avere il giusto rispetto per i suoi figli più fedeli”
“Sono passati tre anni ed incredibilmente, siamo ancora qui ad attendere che due nostri connazionali, oltre che due dei cittadini più fedeli ad uno Stato mai sufficientemente grato ed impegnato per il loro benessere, possano uscire da un incubo nel quale sono stati scaraventati rendendo servizio alla Nazione. Tre anni di angoscia loro, delle loro famiglie, di tutti quegli italiani che sono davvero vicini alle Forze Armate ed alle Forze dell’Ordine, ma non evidentemente, di chi è deputato a tutelarli. Perché nessuno vorrebbe e potrebbe mai sopportare così a lungo un calvario, se tale sentisse davvero ciò che accade, senza trovare il modo di porvi fine”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, alla vigilia del terzo anniversario dell’inizio della drammatica vicenda che ha coinvolto Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due Marò sotto procedimento penale in India.
“Conosciamo il significato della ‘ragion di Stato’ – aggiunge Maccari -, perché noi ne siamo i primi Servitori. Ma è inutile dire che a tanta fedeltà ci si aspetterebbe che corrispondesse da parte delle Istituzioni un uguale sentimento, o quantomeno un rispetto sufficiente a non lasciare due valorosi soldati in balìa degli eventi fuori dall’Italia per almeno 1.095 giorni… anche se purtroppo anche altri ne dovranno passare”.
“Ma tre anni sarebbero stati ben più che sufficienti – conclude Maccari – per una tale vergogna. La politica internazionale è qualcosa di necessario e importantissimo, ma non si può farla sulla pelle dei soldati cui viene chiesto di mettere la vita nelle mani dello Stato. Quando si fa una tale richiesta, si deve essere in grado di garantire per la maggior tutela di quella vita che si sta chiedendo agli altri di mettere a disposizione”.