Epatite A nei frutti di bosco ritirati in tutta l’Australia. Il virus è stato rintracciato nelle confezioni di frutti surgelati Nanna
I frutti di bosco, specie quelli surgelati e congelati, continuano ad essere nel mirino per il virus dell’Epatite A. L’allarme per l’epidemia che da circa due anni si è diffusa in Italia e in altri paesi europei non è ancora cessato. E’ notizia di questi giorni che l’epidemia di epatite A causata dai frutti di bosco surgelati è arrivata anche in Australia dove si sono registrati migliaia di casi dovuti a un virus identico a quello italiano, in persone che non hanno soggiornato di recente nelle nostre regioni. Le bacche contaminate sono state importate dalla Cina e Cile. La situazione è abbastanza critica perché le autorità nazionali australiane non riescono a risalire all’origine del focolaio; molto probabile che la contaminazione sia avvenuta a livello di produzione primaria dei frutti di bosco o in un punto della filiera di lavorazione e/o distribuzione degli stessi.Mentre in Italia secondo un documento del Ministero della salute, “la situazione di crisi si deve considerare superata considerando la riduzione dei casi di malattia riconducibili al consumo di frutti di bosco, resta però il problema delle bacche acquistate da aziende che potrebbero avere acquistato la materia prima contaminata dalla Cina e Cile o dall’Australia per venderla direttamente o usarla come ingrediente per altri dolci congelati.In ultimo, Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, si raccomanda, quindi, di consumare i frutti di bosco congelati/surgelati solo cotti, facendoli bollire (100°) per almeno 2 minuti, evitandone il consumo di bacche crude. Inoltre si invita il Ministero della salute a fare una corretta valutazione del rischio, mantenendo una particolare attenzione sulla sorveglianza dell’Epatite virale A.
Lecce, 14 febbraio 2015
Giovanni D’AGATA