Prezzi all’ origine: Anlac, bene interrogazione L’ Abbate su duplicazione borse e cun
Gli allevatori italiani condividono pienamente l’ interrogazione dell’ on L’Abbate (M5S) al Governo sulla inutile duplicazione delle borse merci e della cun conigli, che la recente risoluzione conclusiva di dibattito approvata il 1° aprile 2014 in Commissione agricoltura non ha evidentemente risolto. Lo ha dichiarato Saverio De Bonis, presidente Anlac, associazione nazionale liberi allevatori di conigli.
L’ interrogazione – prosegue – firmata anche da Gagnarli, Massimiliano Bernini, Parentela e Gallinella, chiede al Ministro dello sviluppo economico e al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali quali iniziative intendano assumere, in coerenza con i pareri dell’ autorità garante della concorrenza e del mercato, per giungere alla definitiva chiusura delle borse merci locali.
Attraverso questi pareri, l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha dichiarato che le modalità di gestione e di governo delle commissioni camerali facilitano il coordinamento tra gli operatori dell’industria di trasformazione, specie quando questa risulta caratterizzata da un assetto stabilmente oligopolistico e da un elevato potere contrattuale nei confronti dei produttori di materia prima.
Nel settore cunicolo – aggiunge l’ anlac – alcune commissioni hanno cessato la loro attività, alcune l’hanno solo sospesa, altre ancora l’hanno riavviata, ignorando i pareri dell’ antitrust e del Parlamento. Infatti, la commissione borsa merci di Padova, con un anno di ritardo, ha cessato la sua attività di rilevazione prezzi, mentre la commissione borsa merci di Verona ha sospeso momentaneamente le sue rilevazioni, con due anni di ritardo, e intenderebbe riaprirla il 1° aprile 2015. Al contempo, hanno ripreso la loro attività sia la borsa merci di Treviso sia quella di Milano, condizionando i listini della Cun.
L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato – prosegue la nota – ha osservato che la coesistenza a tutt’oggi di diverse piazze fisiche locali, ciascuna delle quali tratta volumi modesti con quotazioni fissate in ambito locale, appare un ostacolo al corretto svolgimento del processo concorrenziale, specie quando già esiste una nuova regolamentazione nazionale come quella della Commissione unica nazionale Cun-Conigli, condivisa da tutti gli operatori del settore.
Gli allevatori – conclude De Bonis – sono stanchi di questo braccio di ferro istituzionale che calpesta le regole comunitarie a danno dei produttori e dei consumatori e che favorisce solo derive monopolizzanti da parte delle lobby dell’ agroindustria.