Liguria, a Toirano fermato Carmelo Gullace detto Nino
Nella mattinata odierna, Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Savona e personale della Direzione Investigativa Antimafia di Genova hanno eseguito un’operazione coordinata nei confronti di GULLACE Carmelo detto “Nino”, 64enne, residente a Toirano (SV), pensionato, pluripregiudicato, ritenuto contiguo alla cosca “RASO-GULLACE-ALBANESE” di Cittanova (RC), capeggiata dal fratellastro RASO Giuseppe, detto “l’avvocato”. Nei confronti del GULLACE, ritenuto responsabile di usura, tentata estorsione e intestazione fittizia di beni, i Carabinieri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Savona, Dott. Emilio FOIS, mentre gli investigatori della DIA hanno effettuato un sequestro preventivo finalizzato alla confisca (art. 12 sexies D.L. 306/1992) di beni intestati al pregiudicato, a sua moglie e ad un sodale, in considerazione della sproporzione tra il valore di quanto posseduto e le attività svolte. La consistenza del patrimonio sequestrato ammonta a circa 2 milioni di euro tra immobili, autovetture, quote della “CO.MI.TO s.r.l.”, della “LIGURIA 2000 soc. coop.” e della “GI.ERRE s.r.l.”, nonché della “CONCEPT di ACCAME Fabrizio & C. s.a.s.”, con sede a Loano (SV). I provvedimenti di oggi si inquadrano nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Savona (Dr. Ubaldo PELOSI), che ha preso avvio nell’estate del 2014, allorquando gli investigatori hanno notato assidue frequentazioni tra alcuni imprenditori della provincia savonese e personaggi sospettati di gravitare nel giro degli usurai. I successivi servizi di pedinamento e le ulteriori attività tecniche svolte dai Carabinieri, oltre a registrare gli innumerevoli contatti tra gli usurai e le loro vittime, hanno delineato il ruolo ricoperto da GULLACE Carmelo che, in pochi anni, ha messo a disposizione del sodalizio somme consistenti, richiedendo in contropartita la restituzione del capitale maggiorato da interessi del 5/10 % mensili, oppure l’ingresso negli utili delle imprese, senza figurare ufficialmente quale socio, con quote maggiorate del 30/40 % rispetto al denaro versato in prestito. Nello stesso contesto sono state denunciate in stato di libertà tre persone, sottoposte anche a perquisizione, responsabili di aver aiutato GULLACE Carmelo ad assicurare il prodotto del reato di usura e per aver concorso nel farsi dare o promettere denaro ad un tasso di interesse usurario. Il GULLACE ha lasciato il suo paese di origine nel 1973 per trasferirsi nel savonese, con lo scopo di sfuggire alla faida che vedeva contrapposte la cosca di appartenenza con quella dei “FACCHINERI”, per il predominio territoriale nel comprensorio di Cittanova (RC). (Stretto web)