Secondo alcuni ricercatori coordinati dal prof. Hans Lassmann di Vienna (Austria), è necessaria una migliore comprensione dei meccanismi patologici che portano alla neuro-degenerazione negli individui con sclerosi multipla per sviluppare terapie che tratteranno in modo efficace i pazienti nelle fasi primariamente e secondariamente progressive della malattia. Propongono che il processo di malattia demielinizzante infiammatoria della sclerosi multipla iniziale inneschi una cascata di eventi che portano alla neuro-degenerazione e sono amplificati da meccanismi patogenetici legati all’invecchiamento cerebrale e all’accumulo del carico di malattia. Gli elementi chiave che causano la neuro-degenerazione comprendono l’attivazione della microglia, il danno ossidativo cronico, l’accumulo di danno mitocondriale negli assoni, e l’accumulo di ferro legato all’età nel cervello umano. L’alterata funzione mitocondriale negli assoni potrebbe essere di particolare importanza. Questo processo porta a stress cellulare cronico e a squilibrio dell’omeostasi ionica, con conseguente morte assonale e neuronale. Le evidenze suggeriscono che il trattamento della sclerosi multipla progressiva dovrebbe essere basato su una combinazione di strategie anti-infiammatorie, rigenerative e neuroprotettive.
Fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25772897