Secondo alcuni ricercatori americani, l’angioplastica con palloncino (BA) è una modalità di trattamento per correggere le lesioni vascolari nei pazienti con sclerosi multipla (SM), che presentano un’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI). Gli autori hanno ipotizzato che i benefici clinici della BA derivino in parte dal miglioramento della funzione cardiovascolare del sistema nervoso autonomo (ANS). Hanno così adottato come tecnica modificata della BA, la modulazione autonomica transvascolare (TVAM), con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente le attività funzionali dell’ANS. La TVAM ha coinvolto la dilatazione di più aree vascolari, tra cui le vene giugulari interne (IJVs), la vena azygos e le vene renali, con l’applicazione di compressione manuale. Dal momento che l’ANS regola la funzione dell’asse ipotalamo ipofisi (HPA), gli autori hanno esaminato gli effetti della TVAM sull’asse HPA nei pazienti con SM, e hanno determinato il rapporto tra la funzione dell’ANS e l’attività dell’HPA. Sono stati misurati prima e 24 ore dopo la TVAM su 72 pazienti con SM, i livelli sierici dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH) e del cortisolo, la pressione del sangue sistolica e diastolica (BP), e i parametri di variabilità della frequenza cardiaca (HRV). Al basale i livelli sierici di ACTH e di cortisolo erano inferiori ai valori normali rispettivamente nel 18% e 25% dei pazienti con SM.. L’intervento ha comportato una significativa riduzione sia dell’ACTH che del cortisolo (p <0.001), con una riduzione dell’ACTH più marcata negli uomini rispetto alle donne (p <0.001). Dopo la TVA la BP aumentava nei pazienti che presentavano al basale una BP entro limiti inferiori ai valori normali, ma diminuiva nei pazienti al basale con BP sopra ai valori normali. In un’analisi univariata, le variazioni (Δ) dei livelli sierici dell’ACTH correlava debolmente, anche se in maniera significativa, con le variazioni della pressione diastolica (r = -0,265, p = 0.03), e le variazioni dei livelli sierici di cortisolo correlava debolmente, ma significativamente, con le variazioni della BP sistolica (r = -0,283, p = 0,01). Secondo gli autori, le riduzioni osservate di ACTH e di cortisolo sono in contrasto con un aumento “stress-mediated” dei livelli sierici di questi ormoni, che era atteso dopo una procedura invasiva. Le implicazioni cliniche di questa risposta inattesa, necessitano di ulteriori indagini.
Fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25789986
COMMENTO:
Questo studio dimostra in primis che la CCSVI esiste ed è connessa con la perfusione cerebrale e il liquor; inoltre l’angioplastica (PTA) crea altri effetti positivi neuroendocrini sul cortisolo.