OMICIDIO STRADALE:
ANCHE LA RETE CHIEDE L’INTRODUZIONE DEL REATO
Su Firmiamo.it raccolte oltre 4.400 firme per chiedere al Governo e al Ministro Orlando un’azione veloce e concreta. Biserni, Asaps: “Il 25% dei pirati è positivo ad alcol e droga e la legge favorisce chi scappa”.
Oltre 4.400 firme sono state raccolte su Firmiamo.it per richiedere l’introduzione del reato di omicidio stradale che sembra proprio non volersi sbloccare alla Commissione Giustizia del Senato per approdare in Aula, nonostante il continuo allungamento della lista delle vittime. Ultimissimo caso il 22 marzo a Monza dove un pirata della strada non ha rispettato la precedenza uccidendo il quindicenne Elio Bonavita e riducendo in gravi condizioni la madre.
I numeri sul tema parlano chiaro, come ha dichiarato il presidente dell’Asaps Giordano Biserni, associazione che dal 1991 si occupa della sicurezza stradale: “Il 25% dei pirati della strada viene trovato positivo ad alcol e droga. Le condanne in questi casi si aggirano in media intorno ai 2 anni e 8 mesi e quasi nessuno poi sconta la pena”. Ma i dati sconcertanti non finiscono qui, continua Biserni: “Per le pene previste dall’articolo 589 del codice penale, ai pirati della strada conviene quasi scappare in quanto in questo modo non possono essere sottoposti all’alcoltest o al narcotest una volta rintracciati… se mai lo saranno. Nel caso, la pena per l’eventuale omicidio colposo sarà da 2 a 7 anni anziché da 3 a 10 anni qualora risultassero positivi alla prova con l’etilometro o col narcotest”.
Il 24 marzo alle ore 17, in 24 città italiane si terranno raduni spontanei di cittadini di fronte ai municipi e alle prefetture al fine di sollecitare l’istituzione del reato di omicidio stradale al Parlamento, al Governo e al Presidente della Repubblica. L’azione dei cittadini però non si ferma nelle piazze e prosegue anche sulla Rete con migliaia di adesioni alla petizione promossa su Firmiamo.it.
LA PETIZIONE(http://goo.gl/gI9FZi) – La petizione, a cui si può aderire cliccando sul link http://goo.gl/gI9FZi, chiede che “Il Governo Renzi e il ministro della Giustizia impongano al Parlamento di discutere l’introduzione del reato di omicidio stradale che comporterebbe il dolo al posto della colpa se l’incidente viene provocato sotto l’effetto di droghe o alcool. Al momento non esiste una pena “equa” per l’omicidio stradale: per un borseggio, rischi l’arresto immediato e mesi di carcere; se investi e uccidi un ragazzo o una bambina, invece, la Legge italiana non prevede neanche il sequestro irrevocabile della patente. E in carcere non ci andrai mai”.
