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Rinnovabili: ecco il condizionatore a energia solare

Enea presenta la nuova tecnologia del settore rinnovabili per aziende e abitazioni. FREESCOO abbatte i consumi e le emissioni di CO2

Rinnovabili alla riscossa. Sempre di più. L’indotto della green economy si fa sempre più vasto, gli investimenti in innovazione orientata allo sviluppo di tecnologie pulite non si fermano più al punto che, pressoché ogni giorno, il web racconta di nuove mirabile del settore. L’emergenza inquinamento incalza, il caro-bolletta ancora di più, un mutamento del vecchio modo di concepire il settore energetico è divenuto necessario. Su internet riscuotono successo i comparatori delle tariffe di energia come SuperMoney, dove confrontare offerte e costi proposti dai diversi operatori, i cittadini si informano di più, si riscontra un’attenzione crescente verso le tematiche verdi non solo da parte dei governi ma anche della gente comune.

L’ennesima innovazione nelle rinnovabili: il condizionatore solare

Nel corso di un workshop sull’energia solare e sulle sue modalità di utilizzo per la climatizzazione degli ambienti, Enea ha presentato il nuovo condizionatore a energia solare, un dispositivo dalle potenzialità di business elevatissime e che potrebbe presto fare il proprio ingresso sul mercato. Si tratta di una tecnologia in grado di compendiare in un unico mezzo i processi di trattamento dell’aria, riscaldamento, deumidificazione e raffreddamento.

FREESCOO (Free Solar Cooling), questo il nome dell’ennesima innovazione del comparto rinnovabili, funziona attraverso lo sfruttamento dell’energia solare, grazie a specifici pannelli fotovoltaici installati all’interno del sistema. La presenza di due batterie per lo stoccaggio interno, inoltre, consente all’apparecchiatura di essere messa in funzione anche senza l’utilizzo di energia elettrica esterna, il che si traduce in un costo da sostenere prossimo allo zero, oltre che a un abbattimento delle fuoriuscite.

L’impatto dei condizionatori sull’ambiente

Per comprendere appieno le potenzialità e i possibili risvolti che una simile tecnologia potrebbe avere, basti considerare che, ad oggi, circa il 40% dei consumi energetici globali e il 36% delle emissioni di CO2 dipendono dal soddisfacimento del fabbisogno degli edifici, di cui gli impianti di climatizzazione assorbono una parte rilevante.

I dati, inoltre, si riscontrano in continua crescita e l’impatto di edifici e residenze sui consumi assume proporzioni sempre più rilevanti. La domanda di tecnologie per la climatizzazione cresce e, di conseguenza, sono in aumento anche i trend relativi ai consumi che esse generano. Ma proprio per tale ragione, come ha sottolineato la stessa ENEA, “in questo settore si cela il maggior potenziale di risparmio energetico”.

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