Sassari Servizi 0-3, arriva un nuovo regolamento
Lo ha approvato ieri all’unanimità il consiglio comunale.
SASSARI 20 maggio 2015 – Una nuova proposta regolamentare che mantiene le precedenti priorità di accesso assolute, tutela i nuclei monogenitoriali e introduce una diversificazione dei punteggi, attribuiti sulla base di ulteriori elementi considerati rilevanti, come composizione e condizioni del nucleo familiare, condizioni di lavoro e elementi di disagio lavorativo dei genitori e valore Isee. Sono questi i principi cardine sui quali si basa il nuovo regolamento dei servizi educativi comunali per la prima infanzia, Servizi 0-3, che ieri il consiglio comunale di Sassari ha approvato all’unanimità.
«In linea con gli obiettivi programmatici del settore – ha spiegato l’assessora alle Politiche giovanili e istruzione Maria Francesca Fantata – si è costruito un percorso di rivisitazione dell’attuale regolamento anche alla luce delle criticità emerse nel corso degli ultimi anni. Il confronto tra i diversi operatori, tecnici e amministrativi, ha consentito di arrivare a questa nuova proposta».
«Le trasformazioni che stanno avvenendo anche nella nostra città – ha proseguito la rappresentante della giunta di Nicola Sanna – rispetto alla minore natalità, alla tipologia di famiglia, con scarsa rete parentale, e al mondo del lavoro, sempre più precario e flessibile, chiedono alla rete dei servizi di riprogettare il proprio assetto in considerazione delle nuove condizioni sociali ed economiche che interessano i nuclei familiari che accedono ai Servizi 0-3, in una logica di risposta coerente con i nuovi bisogni.
Nel corso degli anni i Servizi 0-3 sono diventati parte di un più complesso sistema educativo. Scambi di “buone prassi”, momenti di confronto e di riflessione metodologica tra i diversi operatori e realizzazione di iniziative comuni hanno consentito di valorizzare le risorse presenti nei singoli servizi ed individuare gli standard qualitativi essenziali che caratterizzano, e devono caratterizzare, i Servizi 0-3 di Sassari. Il riconoscimento dell’importanza e della qualità dei Servizi 0-3 da parte delle famiglie, residenti nel Comune – è stato detto durante la seduta consiliare – è testimoniato dalla crescente domanda di accesso ai servizi a cui, purtroppo, nonostante l’aumento dell’offerta, si associa il fenomeno delle liste di attesa, parzialmente ridotto per la presenza sul territorio di strutture socio-educative private convenzionate. Dai 331 posti offerti nell’anno educativo 2007/2008 si è passati ai 440 nell’anno educativo 2014-2015, con un indice di copertura di circa il 20,5 per cento, rispetto alla popolazione in età 3/36 mesi residente nel Comune, pari a 2165 bambine e bambini; indice che raggiunge circa il 30 per cento con i 205 posti annualmente offerti attraverso il sistema privato-convenzionato. «Prevediamo di aumentare ancora la capacità di accoglienza – ha aggiunto ancora l’assessora Maria Francesca Fantato – per raggiungere quota 463. La valutazione complessiva delle diverse variabili che abbiamo inserito nel regolamento consentirà l’elaborazione di graduatorie più coerenti con i bisogni delle famiglie».
«Si tratta di un servizio delicato – ha aggiunto il primo cittadino Nicola Sanna – che riguarda le prime fasi di vita dei bambini. Fasi fondamentali, perché gli asili sono un momento di crescita del bambino. Il lavoro fatto per il nuovo regolamento è positivo, ci ha consentito di introdurre alcuni elementi, come quello partecipativo che dà alle famiglie la possibilità di valutare la gestione e l’indicazione delle attività che si svolgono negli asili nido.
«Le scelte – ha detto ancora – sono state fatte tenendo conto che è necessario garantire alcuni standard di eccellenza e occupazionali, sapendo che le risorse sono limitate e che cercheremo di incrementarle nella misura in cui sarà possibile».
Con un obiettivo, ha concluso il primo cittadino, di dare «servizi non certo inferiori a quelli degli anni precedenti, ma che potranno essere diversi. Non per questo ci saranno passi indietro né nella qualità né nei livelli occupazionali».