
Secondo gli autori, recentemente, un chirurgo vascolare italiano, Paolo Zamboni e suoi collaboratori hanno identificato una nuova entità nosologica coinvolgente il sistema di vasi venosi deputati al drenaggio sanguigno del sistema nervoso centrale, l’insufficienza venosa cerebrospinale cronica (acronimo anglosassone CCSVI: chronic cerebro-spinal venous insufficiency).
Secondo Zamboni e collaboratori, il circolo venoso extracranico dei pazienti con CCSVI presenterebbe restringimenti e malformazioni a vari livelli, che porterebbero a una stasi venosa cerebrale. L’organismo sopperisce allo scarso drenaggio sanguigno causato dalla CCSVI mediante l’apertura di circoli collaterali che tentano di by-passare le vene ostruite riducendo la resistenza al drenaggio, evitando l’ipertensione intracranica. Questi circoli collaterali sarebbero comunque insufficienti ad offrire un compenso adeguato, e questo porta all’instaurarsi di inversioni temporanee della direzione del flusso con aumento della pressione a monte.
Tale aumento di pressione determinerebbe a sua volta una graduale deposizione patologica di ioni ferrosi nel tessuto nervoso, che innescherebbe una risposta infiammatoria e la degenerazione del tessuto stesso.
Tale patologia è stata ipotizzata come concausa di una delle malattie neurologiche più frequenti ed invalidanti, la sclerosi multipla.
Presso la SOD di Neurologia Ambulatoriale di Cisanello è attivo un numero di telefono: 050/995479 oppure 050/996767 anche fax dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle ore 13 per prenotare la visita che precede l’arruolamento nello studio.
Sessanta è il numero totale di pazienti che entreranno a far parte dello studio, articolato in due fasi: metà di essi verrà sottoposta a trattamento della CCSVI nella prima fase; l’altra metà sarà individuata per il trattamento nella seconda fase.
Per partecipare allo studio non sono previste restrizioni territoriali.
Fonte: https://etd.adm.unipi.it/t/etd-09242014-205013/