Sclerosi Multipla: la prof.ssa Michal Schwartz aveva ragione!
di Joan Beal (CCSVI in Multiple Sclerosis – USA)
Negli ultimi cent’anni o quasi, tutte le ricerche sulle malattie neurologiche hanno sostenuto che le cellule del sistema immunitario che erano comparse nel cervello stavano lì per uno dei seguenti motivi: per proteggere il cervello contro un’infezione, per una reazione autoimmune (come nella SM) o durante un attacco infiammatorio (come si verifica dopo un ictus o un’ischemia). Ma le cellule immunitarie sono parte di un cervello sano e funzionante? Assolutamente no!
I ricercatori della SM hanno continuato con questo racconto dogmatico, basato sullo sviluppo “di successo” dell’EAE (encefalite autoimmune sperimentale) e di farmaci immunosoppressori. Sostengono che il cervello è immune segregato, e che la barriera emato-encefalica serve a tenere fuori le cellule immunitarie. E da allora hanno soppresso quel “diavolo” di cellule immunitarie dei pazienti con SM.
Una recente ricerca dell’Università della Virginia ha messo in discussione tutto questo. Adesso sembra che un sistema immunitario sano sia collegato al cervello, esattamente come in tutti gli altri organi, attraverso i vasi linfatici che scaricano nelle vene. http://ccsviinms.blogspot.com/2015/06/a-stunning-discovery.html
Ma anche prima di questa pubblicazione, c’era una ricercatrice che sfidando da sola il dogma sulla segregazione immunitaria del cervello — ha affermato sulla necessità delle cellule immunitarie nel nostro sistema nervoso centrale. E’ stata ridicolizzata, derisa e ignorata – poiché ha dichiarato che le cellule immunitarie si suppone siano nel cervello per aiutare, riparare e ricostruire. Ha pubblicato sul presupposto che le cellule immunitarie siano neuroprotettive. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24357543
La prof.ssa Michal Schwartz dell’Istituto Weizmann ha messo in dubbio che l’ablazione e la soppressione immunitaria dei farmaci per la sclerosi multipla sia l’approccio più corretto. La sua ricerca ha dimostrato che era essenziale non bloccare completamente le cellule immunitarie entrate nel cervello della SM, ma riqualificare le cellule: immunomodulazione, piuttosto che la soppressione immunitaria. Ha continuato a pubblicare sul fatto che i farmaci per la soppressione immunitaria avevano vita breve, che la SM continuava a progredire. Pensava che fosse impossibile che il cervello rinunciasse alla capacità di essere aiutato da parte del sistema immunitario. Semplicemente per lei non aveva senso. Perché il nostro organo più importante, non ha bisogno delle cellule del sistema immunitario? http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12374425
L’ablazione e la soppressione immunitaria per me non avevano senso. In seguito, ho seguito la sua ricerca sin da quando nel 2007 a mio marito Jeff venne diagnosticata la SM. Ed è per questo che Jeff ha sempre usato solo il Copaxone, che il suo gruppo ha contribuito a sviluppare, e che riqualifica le cellule immunitarie che si pensa causino dei danni, e lasciando intatte le altre.
La prof.ssa Schwartz ama citare Abramo Lincoln–
“Se stai facendo una rivoluzione, non cercare di convincere i tuoi avversari, se hai ragione, non ne hai bisogno. Se ti sbagli, non ti aiuterà.”
La prof.ssa Schwartz sta conducendo silenziosamente la sua rivoluzione in Israele, pubblicando le sue ricerche su riviste mediche, e parlando della necessità assoluta delle cellule immunitarie nel cervello. Come dice lei, “Una mente sana dipende da un sistema immunitario sano.” Questi linfociti, le cosiddette “celllule autoimmuni”, che i farmaci per la SM cercano di inibire, sono esattamente gli stessi che la sua ricerca ha dimostrato che sono necessari per riparare il cervello. E ha costruito la sua teoria dell’ “autoimmunità protettiva”. La sua ricerca ha continuato a dimostrare che queste cellule erano necessarie per creare nuove cellule staminali. http://www.weizmann.ac.il/neurobiology/labs/schwartz/
La soppressione e l’ablazione delle cellule immunitarie dovranno ora essere riconsiderate.
Ha avuto il coraggio di continuare su questa strada. Ed ora, con la recente ricerca su Nature, sembra che lei aveva ragione.
In questo video la prof.ssa Schwartz presenta la sua ricerca in un inglese semplice.
Concedetele quindici minuti del vostro tempo — ascoltate la rivoluzione:
http://falling-walls.com/videos/Michal-Schwartz-1646
Siate cauti con i farmaci ad ablazione e soppressione immunitaria, soprattutto mentre stiamo ancora apprendendo sulla funzione delle cellule immunitarie nel sistema nervoso centrale. Se la ricerca su Nature della scorsa settimana ci ha insegnato qualcosa, è che semplicemente non sappiamo ciò che non sappiamo.
State bene, state fiduciosi,
state informati,
Joan Beal
Fonte: http://ccsviinms.blogspot.it/2015/06/dr-michal-schwartz-was-right.html