Giubbetti antiproiettile – Le bugie sulla pelle dei Poliziotti ….
Preg.mo Signor Capo della Polizia,
con lettere del 16 dicembre 2014 e del 4 aprile u.s., recanti rispettivamente prot. 1294/14 e 352/15 (allegate), il COISP Le ha rappresentato la gravissima situazione in atto relativa ai giubbetti antiproiettile in dotazione alla Polizia di Stato, puntualizzando sulle responsabilità di taluni Suoi collaboratori la cui inadeguatezza ed incapacità dovrebbe essere meritoria di una rimozione dall’incarico ricoperto.
Ebbene, in riscontro a tale ultima nostra missiva del 4 aprile scorso, perveniva a questa O.S. una nota dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali datata 12 giugno 2015, con la quale ci veniva riportato quanto a detto Ufficio era stato comunicato dalla “Direzione Centrale dei Servizi Tecnico-Logistici e della Gestione Patrimoniale”, vale a dire una serie di precisazioni che ancor più testimoniano sull’opportunità di un Suo serio intervento volto a restituire funzionalità e serietà ad un settore del Dipartimento della P.S. che è sempre più caratterizzato da inettitudine e strafottenza.
Nella citata risposta, in particolare, si fa inizialmente riferimento al nuovo criterio distributivo dei G.A.P. che, molto genericamente, sarebbe stato stabilito (è quanto si legge nella nota) dalla Direzione Centrale per gli Affari Generali della Polizia di Stato. In realtà, tale criterio promana specificatamente dalla “sapienza” di ben determinate persone che avrebbero deciso che si può ben fare con 10.000 giubbetti antiproiettile quanto prima si faceva con 19.900 …. tanto ai colleghi della Polizia di Frontiera, della Polizia Stradale, etc.. tali dispositivi salvavita non servono.
Tali “luminari” sarebbero peraltro gli stessi – ne siamo sicuri – che avrebbero portato ad affermare, nella medesima risposta pervenuta a questa O.S., che “il programma di sostituzione dei giubbetti antiproiettile sta procedendo nel rispetto dei requisiti tecnici di massima sicurezza ed affidabilità per gli operatori di polizia”, che “in confronto all’anno 2004, ultima data di acquisto di giubbetti, vi è stata un’evoluzione in termini di materiali e vestibilità dei dispositivi, prontamente recepita dall’Amministrazione“, che “i test effettuati al Banco Nazionale di Prova di Gardone Val Trompia sono stati eseguiti nel rispetto del medesimo disciplinare di collaudo del 2004” e “sono emerse addirittura risposte balistiche migliorative di quelle attuate del 2004, a riprova che il “Kevlar” non è un materiale soggetto a degrado, come altri materiali” .
Beh, fesserie e null’altro!!!
Non vi è alcuna condizione definitiva di programma di sostituzione dei giubbetti antiproiettile che sia partito o che sta per iniziare … Ci troviamo all’interno di un tunnel senza fine e senza luce. I Giubbetti antiproiettile quando arriveranno? Ma non era stato detto dall’Area Logistica che i primi 5.000 G.A.P. sarebbero stati consegnati entro giugno 2015? ….. e questo alla faccia della sicurezza dei poliziotti!
Signor Capo della Polizia, il Suo Dipartimento sostiene che a consentire di ottenere “addirittura risposte balistiche migliorative di quelle attuate del 2004” sarebbe stato il “kevlar” …. solo che tale materiale che non è nemmeno presente nei giubbetti antiproiettile attualmente in uso alla Polizia di Stato ed oramai scaduti!! Delle due quindi l’una: o al momento dei “test effettuati al Banco Nazionale di Prova di Gardone Val Trompia” è avvenuto un miracolo, vale a dire l’apparizione del kevlar nei giubbetti da testare ….. oppure qui c’è chi racconta un sacco di bugie e lo fa infischiandosene del fatto che l’argomento è un dispositivo che dovrebbe salvaguardare la pelle dei poliziotti!! Le ditte che hanno costruito i giubbetti antiproiettile in argomento non hanno assolutamente utilizzato il “kevlar” per la realizzazione dei medesimi ma bensì un “compound” di materie prime, prescindendo comunque dalle quali la datazione temporale di utilizzo in sicurezza permane nell’ordine dei 10 anni!!!
A ciò si aggiunge, Egregio Signor Capo della Polizia, il fatto che è giunta al Suo Dipartimento una diffida dall’utilizzare “in azioni di polizia” i menzionati giubbetti antiproiettile scaduti, poiché non più corrispondenti alle specifiche di qualità garantita ….. una lettera con la quale la ditta costruttrice ha sollevato sé stessa da ogni responsabilità allorquando i giubbetti fossero utilizzati, ciò a salvaguardia anche del “brand” del fabbricante.
E a noi poliziotti chi ci pensa??
La nota di risposta di cui sopra, infine, proseguiva facendo riferimento alla procedura di collaudo temporaneo mirante a prolungare la vita tecnica dei giubbetti antiproiettile scaduti. Ebbene, a fronte degli attuali circa 10.000 G.A.P. scaduti, ed a seguire a breve della totalità a scadenza temporale degli altri 9.000, quanti G.A.P. sono stati prelevati a campione per i test effettuati al Banco Nazionale di Prova di Gardone Val Trompia (BS)? Due o forse tre?? E nell’occasione è forse stato adottato il criterio scientifico cosiddetto centesimale, unico idoneo come indicato da personale qualificato, interpellato nel merito, presso l’indotto universitario??
Signor Capo della Polizia, qui qualcuno sta giocando con la pelle dei poliziotti e Lei dovrebbe quanto meno rimuovere questi soggetti dal loro incarico.
Il Segretario Generale del COISP
Franco Maccari