Sclerosi multipla e vasi linfatici del cervello
Dopo la pubblicazione a giugno di due importanti studi scientifici sulla scoperta di vasi linfatici nel cervello (http://www.estense.com/?p=470778), che rivoluzioneranno le conoscenze e le terapie anche per la sclerosi multipla, per tastare il terreno abbiamo provato a chiedere un parere a numerosi neurologi che si occupano di SM.
Poche le risposte ricevute, ma una in particolare ci ha fatto sorridere per le sciocchezze:
“Si tratta di due osservazioni scientifiche importanti, che dimostrano quello che i neuroimmunologi sostenevano da tempo. In realtà precedenti studi avevano suggerito la presenza di un drenaggio linfatico dal sistema nervoso centrale. Questi studi completano il quadro e forniscono un ulteriore supporto alla teoria, sempre più concreta, della patogenesi autoimmunitaria della sclerosi multipla. E’ infatti più chiaro come antigeni cerebrali possano arrivare negli organi linfatici e, in questi, avviare una risposta autoimmunitaria. Un bel risultato per chi, come il sottoscritto, ha sempre creduto e sostenuto che la sclerosi multipla è una malattia infiammatoria a genesi autoimmune. Penso anche che questo dato ponga la parola fine alla ipotesi patogenetica sostenuta dal prof. Zamboni.”
Questo neurologo si sbaglia, e di grosso. Ecco una risposta proveniente dagli USA:
“Il fatto è che il cervello non è “immune privilegiato”, come diceva la loro teoria da 70 anni. Ciò significa che le cellule immunitarie dovrebbero infatti essere nel cervello, e non dovrebbero essere asportate o soppresse da farmaci tossici. Non c’è alcun modo per sostenere che la SM è autoimmune. Si tratta di una reazione infiammatoria, come l’ictus. I neurologi dovrebbero leggere gli studi della prof.sssa Michal Schwartz dell’Istituto Weizmann, maestra del prof. Jonathan Kipnis. Il prof. Kipnis sta lavorando sodo all’Università della Virginia per dimostrare come i lnfociti T protettivi entrano ed escono dal cervello, il suo team ha scoperto i vasi linfatici. E ha capito come questi vasi sono collegati alle vene giugulari. Come ha fatto anche la prof.ssa Maiken Nedergaard, che ha scoperto il sistema glinfatico, ed adesso sta cercando la CCSVI. Possono dire tutto quello che vogliono, ma i veri ricercatori e scienziati hanno capito le implicazioni di questa scoperta, e sono già 10 passi davanti a loro. Poiché gli scopritori di queste nuove vie linfatiche stanno guardando alla CCSVI e ai problemi venosi giugulari… la verità è solo all’inizio.”
PIU’ CHIARO DI COSI’…