Sardegna: caos autotrasporti
E’ caos nel mondo dell’autotrasporto della Sardegna: la chiusura delle province sta causando gravissimi disagi agli imprenditori dei trasporti che per revisionare il proprio automezzo, o vedere modificata la propria posizione nell’albo di settore, dovranno attendere anche 1 anno.
Lo denuncia il Presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, nonché VicePresidente Nazionale, Giovanni Mellino che ha scritto ai quattro Prefetti isolani, al Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’Assessore Regionali dei Trasporti Massimo Deiana per far conoscere la situazione, mentre il Deputato cagliaritano Andrea Vallascas ha inoltrato una interrogazione al Ministro Del Rio per capire come il Governo intenda agire.
“La situazione in Sardegna è gravissima e siamo a rischio paralisi – afferma Mellino – dopo la cancellazione delle Province, un Decreto del Presidente del Consiglio, dal 4 maggio ha trasferito i servizi di tenuta degli Albi Provinciali degli Autotrasportatori (principalmente revisioni dei veicoli e variazioni delle iscrizioni agli albi) dalle ormai ex Amministrazioni Provinciali alle Motorizzazioni”. “Queste, di conseguenza, sono state letteralmente “sommerse” dalle pratiche dei trasportatori conto terzi – continua il Presidente – nella Motorizzazione di Sassari, per esempio, abbiamo notizie di revisioni che potranno essere effettuate solo fra 12 mesi”.
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in questione è quello dell’8 Gennaio 2015 (“Trasferimento di funzioni in materia di tenuta degli Albi provinciali degli autotrasportatori dalle province agli uffici periferici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ai sensi dell’articolo 1, comma 94 della Legge n. 147/2013 (Legge di stabilità 2014)”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 101 del 4 maggio 2015.
“I danni che si stanno venendo a creare sono gravissimi – sottolinea Mellino – sia per gli autotrasportatori che sono costantemente a rischio sanzione o sequestro del mezzo, per le revisioni non effettuate, sia per gli operatori delle Motorizzazioni che, avendo già un organico sottodimensionato, sono stati costretti a dei gravosissimi servizi aggiuntivi”.
In Sardegna, alla fine del 2014 il settore ha chiuso con 2.726 imprese registrate, che hanno dato lavoro a 6.554 addetti. Negli ultimi 5 anni chiuse 531 aziende, il 16,3% di tutto il comparto.
“La nostra preoccupazione è che con questo provvedimento si allontanino ancora di più i servizi dai territori e quindi dalle imprese – continua Mellino – soprattutto quelle piccole che nei territori ancora resistono, non essendo presente una rete diffusa in maniera capillare di motorizzazioni capaci di coprire le esigenze concrete di servizio dell’utenza e non riuscendo, tali imprese, a vedere soddisfatte le proprie richieste di servizio”.
Per il Presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna una soluzione, ripresa anche dal Deputato Andrea Vallascas, potrebbe essere quella di “affidare ad altri uffici periferici almeno la possibilità di raccogliere una parte delle pratiche utili all’attività di trasporto e lasciare aperta la possibilità per sedi periferiche diverse dalla Motorizzazioni, come gli uffici delle ex province, di esercitare le competenze amministrative ed operative sulle iscrizioni variazioni e cancellazioni, concentrando nelle Motorizzazioni competenze di carattere più organizzativo e gestionale degli albi”.
Questa, e altre proposte, verranno sottoposte al Ministro Del Rio in una interrogazione che il Parlamentare cagliaritano presenterà nei prossimi giorni alla Camera dei Deputati.
Confartigianato Trasporti Sardegna, in conclusione, auspica un interessamento di tutte le forze politiche e istituzionali a tutela dei diritti delle imprese dell’autotrasporto, di quelle sarde in particolare che già, per via dei problemi legati alla continuità territoriale, soffrono di numerose altre criticità.