Base aerea militare di Decimomannu, dopo gli scontri arriva l’interrogazione parlamentare dei cinquestelle
Cagliari, 16 luglio 2015 – “Il senatore sardo del Movimento 5 Stelle Roberto Cotti ha presentato una interrogazione parlamentare sulla reazione delle forze dell’ordine nei confronti dei manifestanti (circa 400) che lo scorso 11 giugno manifestavano contro le servitù militari dell’Isola, in prossimità del perimetro della base aerea di Decimomannu. L’interrogazione, sottoscritta da altri 14 senatori del Movimento, ricostruisce i fatti che videro come protagonisti i manifestanti organizzati nella rete “No basi né qui né altrove” (cui fanno capo diverse associazioni e movimenti pacifisti, antimilitaristi e indipendentisti), insieme ad una nutrita presenza di forze di Polizia in tenuta antisommossa, con lo spropositato volteggiare di elicotteri. Secondo la ricostruzione del senatore 5 stelle, sulla base di testimonianze scritte e filmati prodotti dai partecipanti, arrivati alla recinzione della Base un gruppo di manifestanti avrebbe poggiato le mani sulla rete urlando slogan contro le basi militari, azione che sarebbe stata presa a pretesto per intervenire duramente, in modo indiscriminato e con manganellate, cui seguirono scontri fisici, incidenti, contusi e feriti da ambo le parti.
Sulla base di quanto riportato dalla stampa locale, con particolare riferimento alle dichiarazioni rese dalle forze dell’ordine, il senatore Cotti ha chiesto al ministro dell’Interno di riferire in Aula e se ritenga congruo e proporzionato alla situazione il comportamento e la reazione degli operatori di Polizia. L’esponente dei 5 Stelle ha altresì chiesto di conoscere l’esatto numero dei manifestanti che si sarebbero introdotti all’interno della base militare, quello degli identificati e deferiti all’autorità giudiziaria. In ultimo, Cotti ha chiesto spiegazioni sulla ricostruzione dei fatti operata dalle forze dell’ordine e su alcune dichiarazioni rese da agenti di Polizia, ovvero conferma della loro denuncia di un rischio di “carneficina”, presenza di “100 teppisti”, “black bloc” e “guerriglia”, con tentativo di “taglio della recinzione” della base militare.
Così Cotti: “Mi auguro che in caso di conferma delle molteplici testimonianze da me raccolte, cioè che non ci fosse bisogno di intervenire con tale brutalità, il ministro si attivi per accertare le responsabilità dell’accaduto, evitando così spiacevoli repliche in futuro”.