COISP IN PIAZZA A ROMA INSIEME A SAP E CONSAP
PER RAPPRESENTARE AL MINISTRO DELL’INTERNO ALFANO ED AL CAPO DELLA POLIZIA PANSA IL GRAVE MALESSERE DEI POLIZIOTTI. IN CENTINAIA DAVANTI AL VIMINALE
Attraverso un rapido passaparola, sono arrivati a sorpresa a manifestare davanti al Viminale a Roma, sede del Ministero dell’Interno e del Dipartimento, centinaia di Poliziotti mobilitati dai Sindacati di Polizia COISP, SAP e CONSAP, che questa mattina avevano avviato un volantinaggio per le vie della Capitale per sensibilizzare la cittadinanza sul malessere che vivono gli Appartenenti alla Polizia di Stato. Un disagio fortissimo che è stato portato in maniera civile, colorata e rumorosa, sotto le finestre del ministro Angelino Alfano e del Capo della Polizia Alessandro Pansa.
“Poliziotti – dice Franco Maccari – Segretario Generale del COISP, il Sindacato Indipendente di Polizia – che nelle operazioni di servizio vengono abbandonati al proprio destino, costretti a lavorare in ambienti luridi ed insicuri, ma soprattutto svenduti e sacrificati sugli altari della politica di bassa lega, delle carriere personali e dei pregiudizi ideologici di chi odia le divise”. Tantissimi i temi posti all’attenzione dei vertici politici ed amministrativi, oltre che della cittadinanza. Dal Contratto di lavoro illegittimamente bloccato da 7 anni, che costringe i poliziotti a vivere vicino alla soglia di povertà; alle carenze di organico che saranno soltanto lenite con il concorsone per i Sovrintendenti, e che saranno aggravate dai trasferimenti previsti per tremila Ufficiali di polizia giudiziaria; alla necessità di immettere in ruolo gli idonei al concorso da Vice Ispettore e di bandire un concorso interno per i restanti posti disponibili. Riguardo alle progressioni di carriera i Sindacati di Polizia chiedono criteri di trasparenza e meritocrazia per tutti, dalle assegnazioni dei neo Agenti in uscita dalle Scuole, passando per gli scrutini a Sovrintendente Capo, a quelli per Ispettore Superiore e per finire ai Dirigenti. Poi c’è il tema del riordino delle carriere, un provvedimento truffa del governo, avallato dai Sindacati di ispirazione confederale, e che deve essere anticipato dall’attuazione dalla sanatoria di tutte le situazioni pregresse, a partire dal Ruolo Speciale inattuato, in barba alla legge, dal lontano 2000. Ricordiamo inoltre che il riordino delle carriere, se mai si farà, sarà finanziato con i tagli di 400 presidi ed uffici di polizia e con la riduzione degli organici della Polizia a 90.000 unità da realizzare con un turn over al 55% che fa perdere ogni anno 1000 Operatori di Polizia. I poliziotti dicono “no” alla chiusura di 400 uffici e presidi di polizia, “no” alla contrazione dei benefici dovuta al taglio degli organici, e ricordano che a causa dei tagli, la sicurezza e la salubrità sui luoghi di lavoro sono un optional, le manutenzioni di mezzi ed automezzi sono un miraggio, senza contare che per le pulizie di tutti gli uffici di polizia di Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise vengono spesi gli stessi soldi utilizzati per lucidare gli arazzi e le cadreghe di Montecitorio! Anche per il vestiario le cose sono vergognose: i poliziotti vanno in giro con le pezze nel sedere e sono costretti a mettere mano al proprio portafoglio per acquistare le divise. Poi temi caldissimi sono quelli della baggianata dei numeretti identificativi e del reato di tortura strutturato contro le Forze di Polizia: non è possibile in un paese civile che i poliziotti vengano puniti arbitrariamente per un ‘mi piace’ su Facebook, e che il personale venga gestito dall’Amministrazione non secondo i principi di buon senso e giustizia, ma in maniera prona alle indicazioni del partito dell’antipolizia.