Cagliari: arriva il baratto amministrativo?
Barattare la propria manodopera, il proprio lavoro, con le tasse da pagare mettendosi a disposizione del Comune con lavori socialmente utili, potrebbe essere possibile anche a Cagliari grazie al “baratto amministrativo” una misura introdotta dalla legge denominata Sblocca Italia.
Di questo è convinto il consigliere comunale Ferdinando Secchi (Sardegna Pulita) che insieme ai Colleghi Dore, Montaldo, Petrucci, Marcello, Ghirra, Lecis Cocco Ortu, Mascia e Dessi ha presentato una mozione chiedendo alla Giunta di valutare la possibilità di saldo dei debiti ai cittadini che non riescono a rispettare gli impegni con i tributi comunali barattando appunto la loro manodopera, in forma volontaria, per lavorare e spendersi per il territorio cagliaritano.
Offrire la propria manodopera in cambio di sgravi o esenzioni delle tasse può divenire un sistema rivolto ad esempio ai disoccupati con debiti insoluti. I tributi dovuti, in questo caso, sarebbero trasformati in ore da dedicare alle attività in favore della comunità. Secondo quanto stabilito dall’art. 24 della dichiarazione, Ferdinando Secchi, primo firmatario della proposta, il Comune potrà definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi individuati nel territorio cittadino che potranno riguardare servizi nelle scuole pubbliche, la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, ed in genere la valorizzazione di zone limitate del territorio urbano.
Il rimedio, spiega Secchi, è in verità tanto vetusto da sembrare innovativo: il congegno ispiratore è lo stesso del baratto, un prototipo di scambio commerciale di beni che consentiva di soddisfare le esigenze personali, che con lo Sblocca Italia diventa “amministrativo” arricchendosi di nuove funzioni e adeguandosi ai tempi di crisi moderna.
I vantaggi, se questa richiesta fosse accolta, sarebbero bilaterali: per le tasche degli abitanti e per le casse pubbliche in quanto i cittadini vedranno i propri debiti quanto meno ridotti ed il Comune alleggerirsi di problemi che, per via dei continui tagli alle spese e al personale, non riesce talvolta comunque a risolvere.
In questo modo non solo si contribuisce a rendere più bella e vivibile la nostra città, ma chi è in difficoltà può avere la possibilità di risolvere i propri problemi fiscali con il vantaggio della riqualificazione del territorio e la valorizzazione della propria persona, senza sottovalutare il valore educativo del baratto amministrativo: un buon esercizio per maturare quel senso civico che molto spesso manca, per vivere il territorio comunale come fosse casa, prendendosene cura.
Tutti i firmatari della mozione, conclude Secchi, auspicano che il Comune di Cagliari si attivi su questo nuovo percorso, in quanto ogni strumento deve essere utilizzato per creare nuovo PIL e occupazione, certamente provvisoria, consentendo altresì l’ingresso di tante risorse, probabilmente mai esigibili, tese a supplire in piccola parte ai tagli che il Governo centrale ha attuato e continua ad attuare.