Salute

Sicurezza delle apparecchiature elettromedicali: cosa dice la legge

Quali sono i riferimenti legislativi a proposito delle verifiche delle apparecchiature elettromedicali? Il Decreto Legislativo numero 81 del 2008, all’articolo 71 comma 8, stabilisce che il datore di lavoro è tenuto a garantire la corretta installazione di tutte le attrezzature di lavoro (incluse queste apparecchiature, quindi), sulla base delle indicazioni del costruttore o delle norme tecniche relative, in modo tale che venga assicurato il loro funzionamento.

Tutte le attrezzature di lavoro, così come le attrezzature sensibili a deterioramenti che potrebbero dare origine a situazioni di rischio, devono essere sottoposte non solo a interventi di controllo periodici, ma anche a interventi di controllo straordinari, allo scopo di assicurare che, in presenza di eventi straordinari, le loro buone condizioni siano comunque preservate, anche in corrispondenza di fenomeni naturali, di incidenti, di riparazioni o di inattività periodica. Lo stesso articolo del Decreto, al comma 9, prescrive che i risultati dei vari controlli debbano essere riportati per iscritto e conservati, così che possano essere messi a disposizione degli enti di vigilanza in caso di necessità.

Altre norme in materia

A proposito della sicurezza delle apparecchiature elettromedicali, la CEI 62.148 prescrive la necessità di effettuare prove prima della messa in servizio, prove periodiche dopo la messa in servizio e prove dopo le riparazioni. La quantità e la qualità delle prove devono essere selezionate così da garantire una sufficiente informazione per la valutazione della sicurezza degli strumenti. Si tratta di prove che devono essere effettuate da un personale qualificato, vale a dire sottoposto a un addestramento specifico e dotato di una conoscenza adeguata di tutte le tecnologie principali, di tutti i regolamenti e di tutte le norme. Tra l’altro, il personale che si occupa della valutazione della sicurezza dovrebbe essere in grado di identificare i pericoli derivanti dall’impiego di strumenti non conformi e le conseguenze che eventualmente potrebbero provenire da tali rischi.

Le apparecchiature elettromedicali devono essere accompagnate da una documentazione ad hoc, messa a disposizione dal costruttore, in cui vengano definite le prove e gli intervalli tra una prova e l’altra, tenendo conto dell’ambiente di funzionamento, della frequenza di utilizzo, del livello di rischio dello strumento, della frequenza dei guasti nei dispositivi e del modo di funzionamento. In casi specifici, possono essere previste delle ispezioni ad hoc, che si basano su un’analisi della documentazione tecnica, con un’attenzione particolare all’integrità delle parti meccaniche, alla presenza della cartellonistica di legge, alla conformità dei fusibili accessibili dall’esterno rispetto ai dati indicati dal costruttore, alle eventuali contaminazioni e alla valutazione degli accessori più importanti. Le misure includono, tra l’altro, la quantificazione delle correnti di dispersione, della resistenza di isolamento e della resistenza di terra di protezione. Insomma, per le verifiche delle apparecchiature elettromedicali niente viene lasciato al caso.

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"Amo ricercare, leggere, studiare ogni profilo dell'umanità, ogni avvenimento, perciò mi interesso di notizie e soprattutto come renderle ad un pubblico facilmente raggiungibile come quello della net. Mi piace interagire con gli altri e dare la possibilità ad ognuno di esprimere le proprie potenzialità e fare perchè no, nuove esperienze." Eleonora C.

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