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CONCORSONE SPECIALIZZAZIONI MEDICINA: IL MIUR BATTUTO DALLA TECNOLOGIA

Nei quattro giorni di test per l’accesso alle Scuole di specializzazione numerose le anomalie denunciate, soprattutto connesse all’utilizzo di dispositivi tecnologici.

 

Venerdì 31 luglio 2015

Una settimana da incubo per gli oltre 13mila candidati alle prove di ammissione alle Scuole di specializzazione di Medicina. Il Concorsone, che quest’anno si svolge in ben 261 sedi diverse, per un totale di 432 aule impiegate e oltre 15.000 postazioni informatiche, ha riscontrato diverse irregolarità nello svolgimento, causando più di un grattacapo al M.I.U.R.

A fare la differenza anche quest’anno, dopo le polemiche del 2014, è l’impiego di supporti informatici non sempre perfettamente funzionanti, che unito all’utilizzo di escamotage come smartwatch, smartphone o microfoni nascosti, ha reso lo svolgimento della prova molto amaro per i controllori e soprattutto per i candidati onesti.

E sono tante le segnalazioni che sono giunte agli studi legali, come quelli di Francesco Leone, che si sono occupati di ricorsi al TAR: “anomalie al software del Cineca”, “Computer con tastiere mancanti”, e addirittura “Pc che si spegnevano misteriosamente durante la prova” sono solo alcuni dei casi denunciati via mail dai candidati.

Dall’altro lato si registrano pochi controlli sull’utilizzo di smartphone e smartwatch (con la mancata schermatura delle aulee) e addirittura un caso a Messina in cui i Carabinieri hanno smascherato un candidato con un microfono nascosto.

A completare il quadro le “solite” irregolarità denunciate sull’utilizzo di aule inidonee a garantire l’isolamento tra i concorrenti o su quesiti formulati erroneamente o fuorvianti.

È facile quindi prevedere un alto numero di ricorsi da parte dei candidati penalizzati. L’impegno del MIUR per scongiurare un’altra stagione di polemiche si è scontrato inesorabilmente contro la tecnologia: il suo abuso in alcuni casi, la sua inaffidabilità in altri.

 

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