Società

La pagina si fa pappa reale e la scrittura mostra i denti

la scrittura mostra i denti, la pagina si fa pappa reale, arrota le parole, le arroventa e le forgia, le carica di energia e le piazza nei punti giusti per l’imboscata, scava trappole impensabili in mezzo alle righe, le fa deflagrare con improvvisi codici verbali…

Il temporale estivo nella pagina della scrittura lancia saette contro pali e campanili, sbatte tuoni sordi sopra i tetti del paese, grandine e gragniuola sui campi riarsi, sulle vigne gravide, sulle strade a serpente che strisciano giù dai monti di Santa Caterina e Pian dell’Olmo…

Le cose più incredibili e assurde e spaventose accadono d’estate sulle pagine dispari, ci sorprendono con nostra grande soddisfazione: capiamo che non abbiamo ancora visto tutto e non avremmo immaginato tanto…

la scrittura tra le sue righe arriva giù dalle gole del Sud nei pomeriggi riarsi dell’estate sfinita trascinando la nebbia dello spavento, alza nella pagina un gelido vento scatenato d’uragano che spezza pini e faggi, graffia i fianchi dei boschi e si lancia nelle valli tra le parole come uno scuro orso rabbioso…

ma basta cambiar riga che nulla è successo, tutto si svolge ancora nella normalità delle righe ordinate in sequenza, la pagina è sicura nella sua forma abituale, le tigri di carta si sono sdraiate tra le parole innocue e si sono addormentate mimetizzate nella pagina dispari…

ora che abbiamo già grigliato San Lorenzo a Cairo M. fino a mezzanotte e gli spazzini di via Roma hanno scopato via tutta la cenere…compare il cuore trafitto di Maria da sette spade d’argento…

Bruno Chiarlone Debenedetti

 

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