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IN CATTEDRALE IL SERASSI SUONERA’ PER LUIGI COSTA

foto-albenga-il-grand-organo-Serassi-197x300Albenga-Domani sera nella cattedrale di San Michele Arcangelo (alle ore 21) si terrà un Concerto per Soprano ed Organo dal titolo: “ Il Serassi suona per Luigi”. Si esibiranno due noti concertisti tedeschi Iris Anna Deckert e Markus Utz.

Si tratta di una occasione voluta dalla famiglia e dagli amici per ricordare Luigi Costa che, a soli 53 anni, lo scorso anno, è stato stroncato da un infarto fulminante. Tutta la Piana ingauna era rimasta sgomenta per la perdita di un personaggio di primo piano nella vita del comprensorio albenganese. Costa era infatti molto noto nella città delle Torri non solo per il suo impegno lavorativo (aveva infatti una ditta di impiantistica), ma anche per il suo grande impegno nel mondo del volontariato e per l’appartenenza ad una delle più antiche ed illustri famiglie albenganesi. Dirigente della Croce Bianca, di associazioni di servizio alla persona e scautistiche albenganesi, presidente del Rotary Club, impegnato nell’ OFTAL, nel Masci, nella Protezione Civile ed in numerosi gruppi e movimenti di sostegno alla persona. Luigi Costa era dirigente dell’azienda informatica EA Sistemi di Albenga, specializzata nell’installazione di sistemi elettrici ed elettronici e della sicurezza, azienda che lui stesso aveva fondato nel 2001. Il concerto presenterà musiche di Monteverdi, Frescobaldi, Bach, Mozart e Dubois. A cantare sarà la soprano Iris Anna Deckert, al Grand’ Organo Serassi siederà il maestro Markus Utz. I due famosi concertisti aranno ascoltare un interessante programma, da loro intitolato “Grandi Maestri Europei”, che comprende brani di musica dal primo Seicento ai nostri giorni. Luigi Costa, scomparso nel gennaio 2014, oltre a dedicarsi a numerose associazioni e al volontariato ( gruppi Scout, il Rotary di Albenga, la Protezione Civile) aveva nel 1977, all’età di diciassette anni, seguito con entusiasmo il restauro dell’organo Serassi della Cattedrale: Successivamente ha organizzato e portato a compimento ben venticinque stagioni concertistiche, che videro l’utilizzo non solo del Serassi ma, in qualche tornata, anche su altri organi storici del comprensorio ingauno. Stagioni organistiche di livello mondiale che hanno visto la partecipazione dei maggiori concertisti italiani e di tutto il mondo, da Francia, Germania, Olanda, Stati Uniti, Canada, Australia, ed Argentina. Era stata, per Albenga, un’occasione per porsi al centro di un aspetto del panorama culturale ligure. Questo era stato il sogno di Luigi, certo compiuto nell’ambiente di concertisti e musicisti, che spontaneamente chiedevano di partecipare alle stagioni organistiche albenganesi, ma purtroppo non realizzato nella diffusione al più vasto pubblico del turismo culturale e poi abbandonato.

Il Grand’Organo della Cattedrale di San Michele costituisce infatti uno dei tesori artistici della città: commissionato dal Capitolo dei Canonici alla famiglia Serassi, tra i più importanti organari italiani della prima metà dell’Ottocento, costruito nel 1840, era stato preceduto fin dalla metà del Trecento da altri organi, alcuni certo di rare qualità musicali. In seguito al rifacimento della Cattedrale romanico gotica operato alla fine del Cinquecento secondo le norme del Concilio di Trento, nel primo Seicento la città aveva voluto che la sua Cattedrale avesse anche un nuovo monumentale organo: la sua esecuzione era stata affidata ai fratelli Pietro e Giorgio Botto di Savigliano, scultori organari che operavano nell’ambito della Corte sabauda: ma la realizzazione completa dello strumento era stata interrotta dalla morte di Giorgio, l’organaro e per anni la città aveva atteso che il grande organo fosse compiuto: e ciò ad opera di successivi organari che adattarono l’opera incompiuta del Botto ai loro progetti e all’evoluzione del gusto musicale.

La grandiosa cassa in legno scolpito è invece quella realizzata nel 1617 dai fratelli Botto che ospita oggi lo strumento costruito dai Serassi. Il Grand’Organo costituisce nel suo complesso, uno dei gioielli della città, purtroppo sconosciuto ai più. Potrebbe invece esser uno dei motivi del rilancio della conoscenza e della valorizzazione turistico-culturale di Albenga.

CLAUDIO ALMANZI

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